Economia

Bitcoin non è morto ma non è per tutti

24
Ottobre 2023
Di Redazione

Forse adesso possiamo dirlo. Il Bitcoin potrebbe essere divenuto un asset finanziario strutturale. Non solido, essendo per sua natura altamente speculativo, ma comunque un prodotto che gli investitori continuano a scegliere. Sarà da vedere se il suo mercato si restringerà divenendo solo una zona per specialisti. In ogni caso la criptovaluta più nota ha resistito a tutti i maggiori ribassi, sia quello del 2018 che quello del 2022 dopo il fallimento della piattaforma di scambio FTX, e in questi giorni ha raggiunto il valore di 32.000 euro.

Supererà i 32.000 euro? Gli addetti ai lavori diffidano, comunque dipenderà dalle decisioni che prenderà la Fed il primo novembre e dagli altri indicatori macroeconomici, incluso il cambio del dollaro. Oltre che dai risvolti con la Sec, l’autority che regola la borsa negli Stati Uniti.

C’è anche il rovescio della medaglia, dato che negli ultimi mesi, sulle piattaforme si osserva un aumento dei prelievi di bitcoin prezzati in dollari. Cioè sono molto di più le persone che invece di continuare a depositare, decidono di uscire dall’investimento. Attualmente i prelievi hanno superato i depositi, come mostra il rilevatore Glassmode. Questo non vuol dire che gli exchange siano sull’orlo della bancarotta, dato che il saldo delle piattaforme è stimato in 2.024 milioni di bitcoin, ma certamente il mercato sta dando chiari segnali e un altro aspetto sintomatico è la carenza di nuove entrate nel mercato, venendo così a creare maggiore concentrazione di bitcoin nelle mani degli investitori storici.

Sono 425 milioni le persone che detengono bitcoin o un’altra criptovaluta. Ma chi possiede in criptovalute almeno 1 milione di dollari si conta solo in 40.000 unità, meno dell’1% degli investitori totali. Non pare insomma che la criptovaluta sia diventata la reale alternativa alla finanza tradizionale, né è chiaro se possa costituire un bene rifugio come l’oro o l’argento. Come detto all’inizio, però, di certo il bitcoin non è morto e non morirà a breve. Anzi potrebbe trarre nuova linfa nel caso in cui la Sec dovesse approvare la creazione di un ETF (una tipologia di Fondo) legato ad esso. E già circolano indiscrezioni riguardo al simbolo di questo asset che a quanto pare è stato visionato.

Un male o un bene? Nessuno dei due. Le criptovalute sono regolamentate e ognuno può valutare da sé se fanno al caso proprio. Un investimento di rischio che non è adatto a tutti, non per questo va demonizzato. Capendo bene però di cosa si parla. Uno che l’ha spiegato bene, con la sua consueta schietta chiarezza, è l’investitore più famoso al mondo, Warren Buffet, il quale in passato ha osservato: «Se possedeste tutti i bitcoin in circolazione nel mondo e me li offriste a 25 dollari, non li comprerei. Perché non saprei cosa farmene. Il prezzo del bitcoin dipende dal fatto che il prossimo paghi più del precedente».

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