Cultura

Riccardo Benassi, Monia Ben Hamouda e Binta Diaw i finalisti del Maxxi Bulgari Prize 2024

23
Ottobre 2023
Di Giampiero Cinelli

Il Museo Maxxi e Bulgari insieme per supportare l’arte moderna fatta da talenti giovani. La fucina di creativi è stata attentamente selezionata e ora ci avviciniamo alla fine del percorso, quando sarà assegnato il Maxxi Bvlgari Prize 2024.

Sono Riccardo Benassi, Monia Ben Hamouda e Binta Diaw i tre finalisti della quarta edizione del Maxxi Bvlgari Prize, il progetto per il sostegno e la promozione dei giovani artisti che unisce il Maxxi Museo nazionale delle arti del XXI secolo e Bulgari, maison emblema dell’eccellenza italiana nel mondo, e che negli anni ha proiettato sulla scena internazionale numerosi talenti italiani.

I loro nomi sono stati annunciati in un evento speciale presso l’Ambasciata d’Italia a Parigi.

C’erano l’Ambasciatrice Emanuela D’Alessandro, il Segretario Generale della Fondazione MAXXI Francesco Spano, Alessandra Tirolo, Global Communication Director di Bulgari e Matteo Morbidi, Bulgari Heritage & Philanthropy Director. Il Direttore Artistico del MAXXI Francesco Stocchi ha illustrato la nuova edizione del Premio, in conversazione con Nicolas Bourriaud e Diana Campbell, membri della giuria internazionale che ha selezionato i finalisti.

A maggio 2024 le opere site specific, realizzate appositamente per il Premio, saranno esposte in una mostra al Maxxi a cura di Giulia Ferracci. Al termine del progetto espositivo sarà decretato il vincitore e la sua opera acquisita dal museo.

«È nostro interesse divulgare, promuovere e sostenere l’arte contemporanea italiana, la sua vitalità e il talento dei giovani che ne sono protagonisti: il Maxxi Bvlgari Prize svolge un ruolo importante in questa direzione», ha commentato l’Ambasciatrice Emanuela D’Alessandro, aggiungendo che «la scelta di presentarne la quarta edizione a Parigi, in occasione della prestigiosa manifestazione Paris+ par Art Basel, ha il duplice vantaggio di accrescerne la visibilità internazionale e di favorire la cooperazione tra le istituzioni culturali italiane e francesi, che il Trattato del Quirinale ci chiama a rafforzare: per questo sono orgogliosa che questo grande evento si tenga in Ambasciata».

Alessandro Giuli, Presidente Fondazione Maxxi ha dichiarato: «I finalisti del Premio, di grande valore e scelti da una giuria prestigiosa, sono il futuro dell’arte e con il loro talento rappresentano al meglio il nostro Paese nel mondo. Voglio ringraziare l’Ambasciata d’Italia a Parigi per aver accolto con generosità questo progetto. E ringrazio Bulgari, partner storico del Maxxi con cui condividiamo valori fondamentali quali l’amore per l’innovazione, la sperimentazione e il sostegno alla creatività. L’alleanza che ci lega è un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato finalizzata al sostegno della cultura».

Jean-Christophe Babin, CEO di Bulgari, ha aggiunto: «Prosegue per il quarto anno il Maxxi Bvlgari Prize e per noi è un grande onore. Questo premio e gli artisti coinvolti nel corso degli anni riflettono l’evoluzione del brand in una direzione sempre più contemporanea. Per la prima volta nell’edizione 2024 il Premio prevede una menzione speciale per le creazioni digitali. Per Bulgari è importante espandere costantemente la propria visione creativa anche attraverso forme d’arte che vadano oltre i propri confini, abbracciando una realtà digitale in cui poter sperimentare e avvicinarsi sempre di più alle nuove generazioni».

I giurati hanno scelto all’unanimità i tre finalisti «per l’urgenza espressa nella loro pratica di immaginare il futuro, per la loro capacità di esprimere la diversità estetica, la sperimentazione e la produttività della giovane generazione artistica italiana attraverso un uso innovativo e poetico di diversi mezzi espressivi, dalla scultura alle installazioni multimediali che includono vari media tecnologici. Le loro opere affrontano la questione della memoria personale e collettiva attraverso la trasformazione della materia, il tema dell’identità italiana in relazione alle conseguenze delle trasformazioni socio-culturali nel contesto globale e indagano su come l’uso delle tecnologie influenzi il corpo, lo spazio domestico ed emozionale».

I finalisti

Riccardo Benassi (Cremona, 1982, vive e lavora tra Berlino e Bergamo) è un artista multidisciplinare che combina elementi sonori, visivi e performativi. Nella sua ricerca il linguaggio poetico e la scrittura interagiscono con diversi media ed elementi tecnologici – immagini in movimento, subculture musicali, sistemi digitali all’avanguardia, intelligenza artificiale – creando narrazioni liquide caratterizzate da una dimensione temporale, performativa e in continua evoluzione.

Monia Ben Hamouda (Milano, 1991, vive e lavora tra Milano e al-Qayrawan, Tunisia) è un’artista visiva di origine italiana e tunisina. Convinta che ogni individuo sia inestricabilmente legato al proprio albero genealogico, Ben Hamouda si confronta con la sua eredità generazionale attraverso quello che definisce “un processo sciamanico”. Il suo linguaggio visivo è intriso di simbologia culturale e rituale e le sue opere agiscono come esorcismi delle aspettative poste su di lei dalla tradizione e dalla politica.

Binta Diaw (Milano, 1995, vive e lavora a Milano) è un’artista visiva senegalese-italiana. Proponendo nuove narrazioni, cerca di decostruire i processi che hanno portato alla strumentalizzazione dei corpi nella storia. Binta Diaw si propone di indebolire e sconvolgere l’integrità della storia eurocentrica, lasciando che l’esperienza individuale delle popolazioni sfollate prenda posto nella storia collettiva e partecipi alla sua scrittura.

Maxxi Bvlgari Prize for Digital Art

La menzione speciale per il miglior progetto di arte digitale va a Roberto Fassone (1986, vive e lavora a Firenze). Il suo lavoro riguarda strutture invisibili, giochi surrealisti, l’analisi dei processi creativi e delle realtà parallele. Dal 2022, in collaborazione con Sineglossa, associazione che lavora a confine tra nuove tecnologie e arte contemporanea, indaga la relazione tra intelligenza artificiale e dataset.

La giuria

La giuria internazionale di questa edizione è composta da: Francesco Stocchi, Direttore artistico MAXXI; Nicolas Bourriaud, Direttore del collettivo curatoriale Radicants e Direttore artistico della 15^ Biennale di Gwangju (Corea del Sud); Diana Campbell, Direttrice artistica della Samdani Art Foundation (Dhaka, Bangladesh) e Chief Curator Dhaka Art Summit; Andrea Lissoni, Direttore artistico della Haus der Kunst di Monaco di Baviera; Ute Meta Bauer, fondatrice e Direttrice del NTU Center for Contemporary Art di Singapore e Direttrice artistica della Contemporary Art Biennale 2024 di Diriyah (Arabia Saudita).

I candidati di quest’anno sono stati proposti da: Antonia Alampi, Maria Alicata, Martina Angelotti, Nicolas Ballario, Lucrezia Cippitelli, Valentino Catricalà, il duo Alfredo Cramerotti e Aurora Scalera, Lorenzo Madaro, Francesco Urbano Ragazzi.

La storia del premio

Nato come Premio per la Giovane Arte, il Premio costituisce il nucleo fondante della collezione d’arte del museo e negli anni è stato un importante trampolino di lancio per molti artisti. Tra i finalisti delle precedenti edizioni: Yuri Ancarani, Giorgio Andreotta Calò, Massimo Bartolini, Vanessa Beecroft, Rossella Biscotti, Patrizio Di Massimo, Lara Favaretto, Marinella Senatore, Nico Vascellari, Francesco Vezzoli.

Con l’edizione 2018 è diventato Maxxi Bvulgari Prize, si è trasformato e rafforzato grazie al prezioso supporto di Bulgari, proiettandosi ancora di più sulla scena artistica internazionale.

Maxxi e Bulgari per la giovane arte

Il coinvolgimento di Bulgari nel Premio Maxxi è nel solco delle collaborazioni di prestigio con artisti contemporanei del calibro di Zaha Hadid e Anish Kapoor che hanno rivisitato con il loro stile inconfondibile una delle icone più apprezzate della Maison, l’anello B.zero1. A Zaha Hadid si deve anche una magistrale interpretazione del celebre motivo Serpenti di Bulgari con una suggestiva installazione artistica che debuttò nel 2011 al padiglione Bulgari presso la Abu Dhabi Art Fair.

L’incontro tra il Maxxi e Bulgari era già avvenuto nel 2014, in occasione della mostra Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945-1968, di cui la maison era main partner. Con il Maxxi Bvlgari Prize questa partnership, basata su valori comuni quali eccellenza, innovazione, passione, creatività e sperimentazione e sulla consapevolezza dell’importanza del sostegno alla cultura e del ruolo strategico dell’alleanza pubblico-privato, si rinnova e si consolida.

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