Politica

Ai partiti il Drake canta la messa (in sicurezza dell’Italia)

09
Febbraio 2021
Di Redazione

di Paolo Bozzacchi

Altro che Super Mario l'aggiusta tutto! Il progetto di Draghi inizia già a somigliare a quello di Enzo Ferrari, non solo capace di creare quasi dal nulla una Ferrari vincente, ma di farne nascere il mito. Lo raccontano i politici che si sono seduti al tavolo davanti ai due fogli A4 di Mario Draghi, talmente intrisi di pragmatismo e buon senso da far tremare le gambe alla politica.

La profonda riflessione dei partiti politici in queste ore gira tutta attorno a: "Ma come abbiamo fatto a non pensarci?".

Campagna vacccinale copiando chi sta facendo presto e meglio (la Gran Bretagna), linea di politica estera che torna ad essere una retta che unisce i punti Roma-Bruxelles-Washington (Italia-UE-USA), visto che il multilateralismo a zig-zag non è alla nostra portata e lo abbiamo dimostrato nell'ultimo decennio. Fare leva sul fatto che la scuola che non stia funzionando proprio bene. Quest'anno va tenuta aperta più a lungo perché i bambini e i ragazzi hanno perso già molto in termini di didattica e anche buona parte della loro dovuta socialità. Ma soprattutto c'è da fare presto e bene perché da settembre pullulino gli insegnanti di ruolo, e non la marea di supplenti che fanno della didattica in presenza un oggetto più misterioso di quella a distanza. C'è bisogno di certezze, insomma. E la salute e la scuola sono le chiavi inglesi magiche che Draghi ha messo in bella vista in officina.

Ma il nuovo Drake non lavorerà solo in officina. E' l'ufficio di progettazione che immaginerà il nuovo motore, e sarà lui che a suon di vittorie tirerà a lucido il mito del nostro Paese. Perciò largo spazio ad ambiente e turismo, non solo capitoli di spesa importanti del Recovery Plan, ma la vera miniera cui potranno attingere i giovani che sceglieranno l'Italia del futuro, in termini sia di opportunità di lavoro sia di investimento a seconda delle ambizioni. Il "whatever it takes" tricolore propone un'Italia sostenibile, attraente per gli investimenti internazionali e messa in sicurezza come si deve e come le tragedie degli ultimi 10 anni ci hanno insegnato (L'Aquila e Genova non si dimenticano). Ma soprattutto vincente, positiva, in grado di guardare al futuro.

Paradigmatico sarà il rovesciamento dell'ottica dei finanziamenti a pioggia ingiustamente definiti ristori. Il Drake da un lato proteggerà i lavoratori delle aziende più colpite dalla crisi (e sul come dialogherà con le parti sociali), ma concentrerà i suoi sforzi su come rilanciare le imprese che possono essere in grado nella fase 1 di curare presto e meglio la piaga delle centinaia di migliaia di posti di lavoro che il Covid19 ha già mandato in fumo, ma nella fase 2 di cogliere a pieno il "rimbalzo tecnico" della ripresa economica, creandone nuova ricchezza e opportunità. Una sorta di pit-stop del lavoro in cui i meccanici potrebbero essere in parte sostituiti, ma il risultato del tempo del cambio gomme sia lo stesso. Come ci riuscirà? Siamo pronti a scommetterci: aprendo il rubinetto dei finanziamenti bancari iniettando liquidità nel sistema, proprio come già fatto dal Drake alla Bce con il quantitative easing.

La messa in sicurezza dell'Italia immaginata dal Drake è a 360°. Significa anche aumentare di molto i giri del motore infrastrutture oliando l'attivazione dei cantieri con procedure burocratiche più snelle. E su questo gli auguriamo di tutto cuore buon lavoro, perché l'esperienza italiana insegna che non sarà affatto facile.

I partiti e i leader politici sono avvertiti: chi non vola abbastanza alto rimarrà ai margini del progetto.

 

  

 

 

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