Lavoro
Fmi e World Bank a Marrakech: si crescerà di meno in futuro
Di Giampiero Cinelli
Il Gotha della finanza mondiale e della politica è riunito a Marrakech fino a dopodomani per il consueto appuntamento organizzato del Fmi e la Banca Mondiale. Un’occasione per scambiarsi vedute su un’occidente che deve fronteggiare bassa crescita, inflazione e crisi geopolitiche.
Cina e Usa
Tra i tanti elementi, quello che in Marocco Cina e Usa si parlano. Il governatore della banca centrale cinese Pan Gongsheng, ha incontrato la Segretaria al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen. Secondo un comunicato della banca centrale cinese, Pan e Yellen «hanno scambiato opinioni sulle rispettive situazioni economiche interne, sul panorama economico e finanziario internazionale, sulle questioni del debito dei paesi in via di sviluppo e sulla Revisione generale delle quote nelle istituzioni finanziarie transnazionali. Hanno discusso anche delle questioni relative al Gruppo di lavoro finanziario Cina-Stati Uniti».
Sostiene Lagarde
C’era ovviamente Christine Lagarde, governatrice della Bce, che sulla questione tassi d’interesse è sempre trasparente: «Abbiamo rialzato i tassi di 450 punti in 15 mesi, un aumento enorme e senza precedente e queste le definisco misure forti ma con effetti ritardati di cui non abbiamo ancora visto i pieni effetti. Abbiamo visto un inasprimento delle condizioni finanziarie come mai avvenuto prima – ha aggiunto – e parte dell’impatto è ancora nella pipeline e resta da vedere come questo impatterà le nostre economie e che effetti disinflazionistici avrà nella nostra regione», ha detto. Non è un mistero, comunque, come già ha evidenziato Bankitalia, che ad esempio nel nostro Paese i prestiti abbiano subito una frenata negli ultimi mesi e che la redditività per le banche sia aumentata.
Come la vede il Fmi
«In termini di outlook vediamo un quadro in chiaroscuro», ha detto il vicedirettore del Fondo Monetario Internazionale, Gita Gopinath. «Da un lato abbiamo resilienza – ha detto – molti paesi sono vicini alla piena occupazione e l’inflazione sta scendendo. Un anno fa era molto più alta e il cuore del sistema finanziario ha dimostrato di aver saputo tenere bene, una cosa che un anno fa poteva sembrare difficile considerato il forte aumento dei tassi che abbiamo avuto. Ma se guardiamo all’outlook globale vediamo che la crescita è debole anche nel medio termine, avremo una media del 3% nei prossimi anni che è molto più bassa delle media degli ultimi anni. Inoltre, l’inflazione è scesa ma il compito non è finito e siamo in una situazione in cui il debito è a livelli record», ha concluso.
L’accordo
Intanto, la Banca Mondiale ha annunciato il rafforzamento della sua collaborazione con nove Banche Multilaterali di Sviluppo (Mdb) per accelerare soluzioni in grado di cambiare la vita delle persone nei paesi in via di sviluppo. La Banca Africana di Sviluppo, la Banca Asiatica di Sviluppo, la Banca Asiatica per gli Investimenti nelle Infrastrutture, la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, la Banca Europea per gli Investimenti, la Banca Interamericana di Sviluppo, la Banca Islamica di Sviluppo e la Nuova Banca di Sviluppo si sono unite alla Banca Mondiale nell’accordo siglato oggi. Secondo quanto comunicato dalla Banca Mondiale, le misure già in corso di attuazione o in considerazione da parte delle Mdb potrebbero generare una capacità di prestito aggiuntiva di 300-400 miliardi di dollari nel prossimo decennio.
La schiettezza di Giorgetti
Il ministro dell’economia italiano Giancarlo Giorgetti. parlando con i giornalisti a margini della sessione, si è concentrato sulle questioni più urgenti per Roma, spiegando: «Ho fatto ieri una battuta con Christine Lagarde che ognuno fa il suo mestiere. Il governatore della banca centrale fa il suo mestiere, io faccio il politico ed è un po’ più difficile fare il politico che il governatore delle banca centrale perché quando il governatore della banca centrale sente i suoi esperti, fa le sue valutazioni e credo che decida per il meglio”. Il politico si confronta ogni giorno con problemi di diverso tipo e con l’economia reale, con le aziende, con gli imprenditori e le famiglie in difficoltà e deve cercare di contemperare le cose. Non siano noi a fissare i tassi di interesse, li fissano le banche centrali. Certamente la concatenazione di crisi russa, inflazione, crisi energetica e politica monetaria restrittiva non è che sia una bella cosa. Io credo in ogni caso che si debba cercare di bloccare l’inflazione senza far cadere l’economia in recessione».
Durante la conferenza è stato anche detto che presto si valuteranno gli altri passi eventualmente da fare verso l’euro digitale, un progetto tutt’altro che dimenticato.