Fill the gap
Sartoria in carcere, il progetto sociale di E. Marinella
Di Giampiero Cinelli
Migliorare l’ambiente carcerario con la sartoria, quella d’autore. Il progetto presentato nell’evento intitolato “Un Nuovo Inizio: Sartoria Interna nel Carcere di Santa Maria Capua Vetere, una storia di speranza e trasformazione” durante il quale è stato siglato il protocollo ufficiale che permetterà la creazione di un laboratorio di produzione di cravatte per il personale di polizia penitenziaria. A firmare l’intesa Maurizio Marinella e Donatella Rotundo, Direttore della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, il Magistrato di Sorveglianza Marco Puglia e Giovanni Russo, Capo Dipartimento Amministrativo dello stesso carcere. Questa collaborazione tra le istituzioni e E. Marinella, una delle realtà simbolo del Made in Italy nel settore della moda e dell’artigianalità, rappresenta un esempio concreto di riqualificazione dei penitenziari e un tassello importante nel nuovo modo di vedere il lavoro dei detenuti.
Il laboratorio di sartoria all’interno del carcere offre loro la possibilità di acquisire competenze professionali e di contribuire positivamente nella società in ottica futura. Ciò che rende questo progetto singolare è l’apporto del marchio E. Marinella, che ha fornito il suo know-how per la realizzazione del laboratorio tessile all’interno della Casa Circondariale e ha messo a disposizione l’esperienza delle sue maestre artigiane più esperte per guidare un gruppo di detenute nell’apprendimento delle tecniche sartoriali durante il loro periodo di detenzione.
Maurizio Marinella ha detto: «Siamo orgogliosi di prendere parte a questo progetto. Il laboratorio di
produzione di cravatte all’interno del carcere avrà un impatto significativo sulla vita dei detenuti,
offrendo loro la possibilità di acquisire competenze professionali e di contribuire alla società in
modo positivo. Il nostro comune obiettivo non è solo quello di supportare le detenute nel loro
percorso di formazione professionale, ma anche aiutarle nel processo di riabilitazione, dimostrando
che un nuovo inizio è possibile per tutti. Questo evento rappresenta un importante passo avanti
nella promozione di una società più inclusiva, dove l’opportunità e la speranza sono offerte a chiunque desideri impegnarsi per un cambiamento positivo».
Unire il mondo della moda e dell’artigianato con il contesto inaspettato di una casa circondariale è la visione che più entusiasma Alessandro Marinella: «Abbiamo gettato le basi per un futuro migliore. Questo progetto rappresenta un messaggio di speranza e trasformazione, dimostrando che anche nelle circostanze più difficili, la bellezza e la riabilitazione possono fiorire. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto straordinario».