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Base militare e Comando Nato, l’Italia della sicurezza fa discutere

20
Settembre 2023
Di Giampiero Cinelli

La nuova base militare d’addestramento per i corpi speciali dei Carabinieri si farà a San Piero a Grado, in provincia di Pisa. L’estensione sarà di 400mila metri cubi, il costo 190 milioni di fondi europei. Il semaforo verde decisivo è arrivato dal voto del Comitato direttivo del Parco San Rossore, un ente regionale naturalistico presieduto dai sette sindaci dei territori che rientrano nell’area protetta, parte della quale rientrerà all’interno della base. La seduta però ha registrato assenze per protesta e un’astensione, tanto che l’ok è passato con solo 2 sì su 7, quelli del sindaco di Pisa e di Viareggio. Perplessità c’è sempre stata nell’area del centrosinistra, che ha sostenuto le numerose proteste verificatesi in queste ultime settimane, soprattutto per ragioni ambientaliste. Adesso la palla passa al Ministero della Difesa, che dovrà incanalare i fondi e rendere il progetto esecutivo.

A sostenerlo però c’è stato Eugenio Giani, il governatore Pd della Regione Toscana, il quale ha commentato: «Dispiace sempre quando le istituzioni risultano assenti. Da più di un anno lavoriamo a questa ipotesi, abbiamo una buona conoscenza del progetto e tutti gli elementi per dire che è enormemente migliorativo rispetto all’ipotesi iniziale. Parliamo di un centro di addestramento e non di una caserma, peraltro su aree del demanio militare e dunque non soggette al controllo diretto del Parco che ci permetterà di bonificare definitivamente un reattore nucleare degradato in una soluzione che ha le caratteristiche di sostenibilità ambientale e con la possibilità di recuperare gli immobili di pregio a Coltano».

«Una nuova base è necessaria per aumentare l’efficienza di reparti specializzati. Qui alla caserma ’D. Giuseppe Amico’ di Livorno gli spazi sono limitati. Noi cerchiamo di mettere insieme le eccellenze per farle lavorare meglio, mentre oggi sono divise. Il reggimento paracadutisti alla Vannucci, il Gis alla D’Amico, non hanno senso». ha affermato il generale Aldo Iacobelli, Comandante della Divisione Unità Mobili dell’Arma, alla cerimonia di avvicendamento al vertice della Seconda Brigata Mobile Carabinieri di Livorno.

In attesa del cronoprogramma, la comunità si smuove anche per un altro progetto della Difesa, questo a Rovazzano (Firenze), dove è stata deciso l’insediamento di un comando della Nato alla caserma Predieri di Rovezzano. Il comando guiderà le forze terrestri assegnate dall’Alleanza atlantica nel Sud Europa. Le associazioni della Rete Democratica Fiorentina si stanno mobilitando, il sentimento è quello di non voler favorire quella che si chiama nel gergo “escalation”, in riferimento al conflitto ucraino. L’assemblea degli attivisti «ha chiesto al sindaco Nardella e alla sua giunta di cambiare posizione e schierarsi al fianco della pace. Nei prossimi giorni sarà depositato un atto ad hoc, per permettere alla maggioranza Pd-Iv e agli altri gruppi consiliari del centrodestra di esprimersi in consiglio comunale: Chiediamo a tutti un chiaro no al comando della Nato sia a Rovezzano che in ogni altra zona di Firenze», si legge in una nota.

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