Politica

Cdm, sull’immigrazione Giorgia Meloni tira dritto

18
Settembre 2023
Di Giampiero Cinelli

Sicurezza è il comun denominatore del Cdm di oggi, in cui il governo ha incardinato due importanti decreti in ambito di immigrazione e di controllo dell’immigrazione.

La premier sceglie la strada del contenimento, che prelude ai rimpatri. Strada non agevole, ma l’unica cosa da fare se si è convinti che non si possa chiedere agli altri Paesi di rafforzare il meccanismo dei ricollocamenti. «La Schlein non si rende conto – ha detto Meloni – cosa significherebbe indicare di accogliere migranti illegali. Tra l’altro i Paesi dell’est (generalmente non propensi all’accoglienza) si stanno già facendo carico di molti rifugiati dalla guerra in Ucraina», dunque andrebbe a finire che il gruppo di Vysehrad ricollocherebbe parecchio verso l’Europa occidentale.

L’esecutivo ha alzato a 18 mesi, il massimo consentito inteso come 6+12 di proroga, il tempo di soggiorno dei centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) e sta allocando risorse per costruire nuovi centri, che come ha annunciato Meloni dovranno essere istituiti in zone a bassissima densità abitativa per non creare disagi. La strategia del centrodestra non può però funzionare se non vanno a regime gli accordi con gli Stati di partenza, ecco perché il primo ministro ha detto che il suo obiettivo focale è concretizzare l’impegno Ue a finanziare la Tunisia, Stato attualmente in forte crisi economica e quindi più soggetti a deflussi.

Per quanto riguarda il codice della strada, il Cdm ha approvato norme più severe sull’uso dei cellulari alla guida e per chi ubriaco fugge dopo un incidente stradale. Dopo una prima revoca della patente, in caso di recidività, non viene solo sospesa ma revocata a vita. «È un testo di estrema urgenza e importanza – ha dichiarato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini – visto il ripetersi dei tanti, troppi drammatici episodi che funestano le cronache, è una battaglia di civiltà non di una parte politica ma di tutto il Paese». Il testo avvierà anche una revisione della quantità e distribuzione degli autovelox, per evitare un monitoraggio eccessivamente severo e subdolo in zone meno urbanizzate e a scorrimento non critico.

Autonomia allo sport in Trentino

Il Consiglio dei ministri ha inoltre approvato l’attuazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino-Alto Adige sull’Autonomia nello sport. Il decreto legislativo modifica il decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 475 in materia di attività sportive e ricreative con i relativi impianti e attrezzature.

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