Politica

L’alleanza sostenibile per le comunità energetiche. Intervista con Mario Antonio Scino

22
Agosto 2023
Di Pietro Cristoferi

All’Arena del Meeting di Rimini, i protagonisti di tre mondi eterogenei: stato, chiesa e impresa, uniti sui temi dell’energia e della sostenibilità. Gli ospiti d’eccezione del panel che si è svolto due giorni fa sono mons. Filippo Santoro, arcivescovo emerito di Taranto, Michele Emiliano, presidente della regione Puglia, Fabrizio Iaccarino, responsabile sostenibilità e relazioni istituzionali di Enel Italia e Mario Antonio Scino, capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente e della Sovranità energetica, moderati da Giuliano Frosini, docente della Luiss Business School. 

Il tema è quello delle comunità energetiche e della povertà energetica: la democratizzazione dell’energia, con best practices e possibili prospettive.

Mons. Santoro racconta di come la Diocesi di Taranto, a partire dalla settimana sociale dei cattolici svoltasi a Taranto nell’ottobre 2021, abbia iniziato il suo percorso di affiancamento alla creazione di una comunità energetica comune, con positivi risvolti per la città in ambito sociale, economico e culturale. In particolare, per Santoro, la Chiesa italiana si è messa in cammino verso la sostenibilità e lo ha fatto seguendo quattro pilastri: rendere le parrocchie delle comunità energetiche, incentivare e stimolare gli investimenti carbon free, ossia quegli investimenti non legati alla produzione di fonti fossili, puntare sul cosiddetto “Caporalato free” ossia quelle aziende che incentivano il lavoro etico e stimolare l’alleanza intergenerazionale favorendo lo sviluppo di comunità che abbiano a cuore il futuro delle prossime generazioni.

Il Presidente Emiliano, riprendendo Mons. Santoro, evidenzia l’impegno della Puglia sulle comunità energetiche. La regione è stata una delle prime ad implementare una legge sul tema. Legato a questo anche il fatto che la regione Puglia è la prima per produzione di eolico e fotovoltaico, seguendo il concetto di energia a km 0. L’impegno attuale sul futuro, per i pugliesi, è quello di consentire alle famiglie a basso reddito di installare dei piccoli impianti di energia da fonti rinnovabili.

Il punto di vista delle aziende è rappresentato da Fabrizio Iaccarino di Enel, che chiarisce come sia competitivo anche per le grandi imprese scommettere sulle comunità energetiche. Infatti, secondo Iaccarino, oggi, per rimanere nel mercato, le imprese devono stare anzitutto al passo con i tempi e tenere comportamenti ispirati alla responsabilità sociale. In questo gioca un ruolo fondamentale la società controllata Enel X che promuove lo sviluppo delle comunità energetiche e lo fa come soggetto facilitatore per la loro creazione: Enel X infatti gestisce, istituisce e finanzia le Comunità energetiche che va a creare.

Infine Mario Antonio Scino racconta l’impegno del ministero dell’Ambiente e della sovranità energetica, chiarendo come, alla luce di alcune modifiche alla Costituzione, nei prossimi mesi alcuni aspetti del codice ambientale dovranno essere adeguati agli aspetti intergenerazionali, per realizzare veramente quel sodalizio tra generazioni. 

Rispetto alle comunità energetiche attualmente in attesa del decreto attuativo ha precisato che i finanziamenti e gli investimenti del Governo ci sono ma la Commissione UE ha fatto dei rilievi sul tema aiuti di stato. In particolare, l’11 settembre scadrà il termine per la risposta alla Commissione UE ma il ministero dell’Ambiente andrà direttamente a dialogare a Bruxelles per portare avanti e dare via libera alla pubblicazione del decreto attuativo per la fine di settembre.

Vi è poi il nuovo PNIEC dove il Governo, secondo Scino, non fa alcun passo indietro sulle rinnovabili ma si tarano queste su dati più realistici legati anche ai recenti aumenti dei costi dell’energia. Il PNIEC, precisa il Capo di Gabinetto, «è la scommessa del futuro su come gestire i temi energetici per il 2030 – 2050».

Qual è il vero ruolo delle comunità energetiche anche per il futuro delle nostre città e quali sono le buone politiche regolatorie su cui si può scommettere in questo settore?
«Il ruolo delle comunità energetiche è quello di sviluppare l’autoproduzione di energia e l’autoconsumo collettivo; al fine di raggiungere i target che ci siamo dati anche con il nuovo PNIEC nel giugno del 2023. È evidente che rispetto al quadro regolatorio c’è necessità di semplificazioni amministrative per favorire la produzione di questi impianti, ci vuole un permitting che aiuti».

Il clima, l’ambiente e le emergenze a questo legate come ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica siete in prima linea quali i vostri prossimi interventi sul tema?
«Innanzitutto abbiamo appena varato dal 2018 che era fermo, un piano di adattamento climatico, con 321 azioni e contiamo con la prossima legge di bilancio di mettere dei fondi che individuano tra le azioni per la mitigazioni climatica, quelle più trainanti e quindi fare una scommessa sulle leggi ordinarie. Poi c’è il tema della distribuzione dei Fondi di coesione tra i quali quello per gli anni 2021-2027 con cui contiamo di dare supporto a questo piano di adattamento climatico».

Invece rispetto all’approvvigionamento energetico, in particolare il ministro qualche settimana fa ha annunciato un decreto che si dovrebbe occupare anche del tema dei giacimenti di gas nel nostro territorio. Pensa torneremo a sfruttare appieno le risorse del nostro paese per dare maggiore sicurezza alla nostra autonomia energetica?
«Abbiamo fatto una norma a fine anno di gas release, che consente la ricerca agli operatori in alcune aree soprattutto nell’Adriatico per poter valutare queste estrazioni ma queste ultime sono subordinate poi ad un prezzo calmierato e ad una fornitura minima obbligatoria per garantire il fabbisogno nel nostro Paese. Su questa norma gas release, dopo la variazione di prezzo con l’accordo raggiunto in Commissione UE, quindi si pensa ad una nuova formulazione: un nuovo patto tra gli operatori e il Governo per l’estrazione di gas».