Sale la preoccupazione dei liberi professionisti dopo il discorso di ieri del Premier Conte che ha ufficialmente dichiarato il Paese “zona rossa” con restrizioni considerevoli per tutti i cittadini. Fondazione Inarcassa, che rappresenta 170 mila architetti e ingegneri liberi professionisti, chiede alle istituzioni di dare al più presto una risposta concreta a tutti quei lavoratori che vedono rallentate, con il rischio di una sospensione totale, le quotidiane attività lavorative, senza alcuna distinzione tra professionisti dipendenti e liberi professionisti.
“Apprezziamo lo sforzo messo in campo dal Governo, come l’indennità mensile per i lavoratori autonomi prevista dall’art.16 del DL 2 marzo 2020 n. 9, ma adesso che l’emergenza si estende a tutto il territorio nazionale, occorre uno sforzo decisivo per far fronte a una crisi che purtroppo coinvolge tutta la categoria dei liberi professionisti”. Così il Presidente di Fondazione Inarcassa, Egidio Comodo, che poi aggiunge: “A causa della diffusione epidemica del virus e delle opportune misure di contenimento, tutti i professionisti, senza esclusione alcuna, risentono di questa situazione: si apre adesso un periodo incertezza lavorativa senza precedenti. Servono misure robuste che permettano una rapida transizione e il ripristino dei tempi delle regolari attività lavorative. Occorre, dunque, anche in questa fase, che auspichiamo finisca presto, garantire ai liberi professionisti la possibilità di svolgere, al meglio e in sicurezza, il proprio lavoro”.
“Fondazione Inarcassa con l’obiettivo di tutelare gli interessi degli architetti e ingegneri liberi professionisti, sta avviando già in queste ore ampi confronti con i gruppi parlamentari per mettere in campo ulteriori misure di sostegno nell’interesse della professione. Chiediamo, quindi, a tutte le forze politiche di condividere e sostenere il nostro sforzo”. Ha concluso il Presidente Comodo.
Nicolò Marcon
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