Politica

Dl Alluvioni, primo esame alla Camera. Prossima settimana il voto

21
Luglio 2023
Di Giampiero Cinelli

La Camera ha svolto la discussione generale sulla conversione in legge del Dl Alluvioni, il provvedimento che destina risorse e provvedimenti a favore delle zone colpite di Emilia-Romagna, Marche e Toscana. Il voto di Montecitorio dovrebbe avvenire lunedì 24 luglio, quando il testo verrà di nuovo esaminato e come si prospetta sarà posta la fiducia. Secondo le opposizioni le risorse messe sono insufficienti e i decreti attuativi tardivi.

Rinvio in Commissione

Intanto nella giornata di ieri i deputati hanno approvato nel finale dell’Assemblea il rinvio ddl in ottava Commissione Ambiente, al fine di svolgere una verifica sulla coperture finanziarie di un sub emendamento, concernente la struttura tecnica di cui il subcommissario può avvalersi per fare da supporto al commissario, stabilendo che il subcommissario possa anche istituire un comitato istituzionale per la ricostruzione che presiede e al quale partecipano i sindaci dei Comuni e loro unioni, i presidenti delle Province e i sindaci delle città metropolitane territorialmente interessati.

È stato il presidente della Commissione Ambiente Mauro Rotelli (FdI) a chiedere il rinvio. Pd contrario. «Non vorrei che il testo venga cambiato per modificarne natura e contenuto», ha detto in aula il dem Stefano Vaccari. Gli è stato risposto che tali rischi non sussistono e che l’emendamento non influisce sul budget complessivo della legge.

Il confronto

Gli avversari del governo invocano la necessità di 9 miliardi in tutto, Il Dl alluvioni impegna complessivamente 2,75 miliardi, al netto degli emendamenti da poco approvati (quelli di Forza Italia sono stati tutti ammessi), e prevede che il Commissario straordinario per la ricostruzione, il Generale Figliuolo, sentite le Regioni interessate e previo raccordo con le amministrazioni centrali competenti, entro due mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, dovrà trasmettere al ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, sulla base dei dati e delle informazioni disponibili, un elenco aggiornato dei Comuni in cui si sono verificati allagamenti, frane o particolari esigenze di assistenza e soccorso che presentino un nesso di causalità diretto con gli eventi alluvionali anche, ai fini dell’eventuale estensione dell’elenco.

Le risorse

Dal punto di vista finanziario, c’è il rifinanziamento di 200 milioni di euro del Fondo per le emergenze nazionali, nonché misure destinate ad ambiti specifici quali i beni culturali, le strutture sanitarie (8 milioni) e gli impianti sportivi (5 milioni). Da notare l’emendamento che istituisce il fondo per il Turismo con 10 milioni di euro per il 2023. Il fondo sarà destinato anche al sostegno delle attività del trasporto di viaggiatori effettuato mediante noleggio di autobus con conducente. Questa previsione si aggiunge alle attività turistiche e ricettive già prevista nella norma originaria, con l’inclusione di porti turistici, stabilimenti termali e balneari, parchi tematici, parchi divertimento, agriturismi e il settore fieristico, nonché della ristorazione.

Inoltre, sbloccati due milioni di euro in più per il 2024 da destinare al Fondo, istituito con legge di Bilancio, per le attività di raccolta, da parte degli imprenditori agricoli, di legname depositato naturalmente nell’alveo dei fiumi, dei torrenti, sulle sponde dei laghi e fiumi e sulla battigia del mare, in seguito a eventi atmosferici o metereologici, mareggiate e piene. Per il fondo, in base a quanto stabilito in manovra, era prevista inizialmente una dotazione di 500.000 euro annui a decorrere dal 2023.

Le agevolazioni, novità sul Superbonus

Il Decreto legge interviene poi sospendendo gli adempimenti e versamenti fiscali delle popolazioni alluvionate, che erano in scadenza dal 1 maggio 2023 al 31 agosto 2023. Verrà anche ampliato il fondo di garanzia per le Pmi. E una proroga coinvolge anche il Superbonus 110%, per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, relative ad interventi già avviati nel 2022 sugli edifici unifamiliari e sulle unità indipendenti poste in edifici plurifamiliari, ubicate nei comuni alluvionati, ferma restando la condizione che, al 30 settembre 2022, sia stato realizzato almeno il 30% dell’intervento complessivo. Secondo Ance non sarebbe comunque sufficiente al fine di ultimare la generalità dei lavori. Altro elemento importante è la “cassa integrazione unica per alluvione” prevista dall’articolo 7. Valida per un arco temporale di 90 giorni, con termine al 31 agosto 2023.

Sotto il profilo edilizio e ambientale decisa la sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi, in favore delle popolazioni residenti o con sede dell’attività nei Comuni alluvionati. Al contempo però tale previsione non si applica agli adempimenti e alle scadenze amministrative (ad esempio la dichiarazione ambientale MUD).