Esteri
Iran nella Shangai Cooperation Organisation. Il dollaro è avvertito
Di Giampiero Cinelli
L’Iran è diventato il nono membro della Shanghai Cooperation Organisation (SCO), l’organismo per la cooperazione in campo securitario, politico ed economico nato nel 2001 su iniziativa di Russia e Cina. Con l’ingresso di Teheran, annunciato durante il 23° summit dei leader SCO, l’organizzazione rappresenterà il 42% della popolazione mondiale, il 27% del PIL globale e il 23% della produzione di petrolio. La SCO vede ora come non mai realizzabile l’obiettivo di superare la governance occidentale, nonostante gli ostacoli interni che possono minarne la stabilità. Tra questi, le relazioni storicamente complicate tra Cina e India o tra India e Pakistan. A conclusione del summit, con la firma della Dichiarazione di Nuova Delhi, gli stati membri hanno ribadito il loro impegno «per la formazione di un ordine mondiale più rappresentativo, democratico, giusto e multipolare». Sempre nella Dichiarazione, i Paesi hanno espresso sostegno al progetto cinese della Belt and Road Initiative (la Via della Seta). Tutti tranne l’India.
A ogni passo della politica internazionale, dunque, è sempre più chiaro: si sta creando una distinzione molto netta tra mondo occidentale e mondo orientale, con il secondo che non è più disposto a recitare il ruolo di subalterno e pensa di poter esercitare un’influenza molto efficace nelle future dinamiche globali. Ma per farlo, c’è bisogno anche di una strategia di difesa coordinata, oltre che dal punto di vista economico.
Teheran diventa dunque il nono membro dell’Organizzazione, che si concentra sulle nazioni dell’Asia Centrale. Uno degli obiettivi principali dello SCO è il disimpegno dal dollaro, ancora valuta di riserva internazionale. Si ravvisa infatti la crescita dell’uso delle valute nazionali negli scambi commerciali interni alla SCO. In particolare tra Mosca e Pechino, che effettuerebbero ora l’80% dei pagamenti in rubli e yuan.
Così il presidente iraniano Raisi: «La SCO, in quanto organizzazione in crescita con caratteristiche e capacità significative, ha una posizione privilegiata nel promuovere lo sviluppo della cooperazione politica, di sicurezza ed economica. Spero che la presenza dell’Iran in questa importante e influente organizzazione fornisca un contributo per la sicurezza collettiva e lo sviluppo sostenibile, espanda i collegamenti e le comunicazioni, rafforzi l’unità e il rispetto della sovranità dei Paesi, e fornisca aiuti per affrontare le minacce ambientali».
Raisi ha dichiarato che la Repubblica islamica è pronta a condividere la sua esperienza «di oltre due decenni di lotta al terrorismo e all’estremismo», con l’obiettivo di avere «una regione libera dal terrorismo, dall’estremismo e dal separatismo. l’Iran è pronto ad affrontare anche le nuove minacce dei crimini informatici e dei traffici di droga attraverso la SCO e accoglie con favore qualsiasi iniziativa volta a introdurre strumenti di pagamento finanziario basati su tecnologie moderne per facilitare gli scambi tra i membri e i partner commerciali».