Innovazione

Intelligenza Artificiale: è il momento di osare

03
Dicembre 2020
Di Flavia Iannilli

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA), stando all’Europarlamento, è una delle chiavi per rimettere in moto la ripresa economica post Covid, nonché tema decisivo del Green deal UE. E’ impossibile immaginare un mondo senza l’utilizzo dell’IA, ormai onnipresente nella gestione di beni e servizi relativi a molti settori chiave quali il lavoro, la finanza, la sanità, l’agricoltura e soprattutto la sicurezza. La modalità d’uso dell’intelligenza artificiale è comunque ancora controversa, soprattutto quando ha a che fare con l’utilizzo dei dati che la tecnologia può processare.

Per approfondire le controversie legate a questo tema, The Watcher Post ha seguito l’indagine conoscitiva sull’IA in Commissione Lavori Pubblici del Senato.

I pilastri dell’intelligenza artificiale si basano sulla funzionalità per l’essere umano, l’affidabilità e la sostenibilità. Questi punti si sviluppano in tutti i campi in cui entra in gioco l’IA. Ad esempio per i trasporti, l’agrifood e l’energia fornisce supporto alla mobilità e alla salvaguardia dell’ambiente, nella trasformazione verso delle città intelligenti o ancora per il settore aerospazio e difesa può essere utile se si ha come obiettivo l’efficienza energetica. In ambito sicurezza, infine, garantisce un’eccellente velocità di azione o reazione. Per far crescere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale occorrono fattori abilitanti come le infrastrutture, i dati e la loro economia e, infine, altre tecnologie come 5G e blockchain.

Tutto questo nell’idea, come ha detto Andrea Renda Direttore generale CEPS, che l’intelligenza artificiale sia “uno strumento essenziale che può essere sfruttato”, ma per fare ciò ci deve essere “il momento del coraggio” perché chi saprà utilizzare al meglio questa risorsa si ritroverà in netto vantaggio. Per raggiungere questo punto bisogna sapere che l’IA andrà a garantire la cybersecurity e la privacy in tutti i livelli, calcolando che la costruzione di questo momento deve essere fondata sulla centralità della persona e del pianeta, sul territorio partendo dall’agricoltura fino al turismo, sull’edge e cloud computing, sull’attrazione di talenti per formare un sistema, sulla connettività, sulla governance e sulle competenze, ma soprattutto su una sede italiana per le istituzioni future dedicate alle tecnologie e all’intelligenza artificiale.

Affrontare la pandemia significa fare menzione delle infrastrutture di telecomunicazione che, soprattutto in questo momento storico, sono corse in aiuto consentendo benefici a partire dalla quotidianità. Questi servizi vanno di pari passo con sperimentazioni di servizi tecnico commerciali basate sulle reti 5G e sull’appoggio del Governo che ha messo a disposizione delle frequenze, in cinque città italiane, con le quali gli operatori e le imprese hanno potuto realizzare test su servizi applicativi.  

La combinazione tra intelligenza artificiale e reti di telecomunicazione permettono la rilevanza delle funzionalità vitali e di impianti tecnici, mentre le reti di sensoristica hanno la capacità di elaborare i dati e di trasformarli in conoscenza. 

L’IA abbinata alle reti di telecomunicazione permettono funzionalità come rilevare parametri funzionali, sia per la funzionalità vitali, che di impianti tecnici, le reti di sensoristica lavorano dati elementari e li trasformano in conoscenza. Si tratta di uno strumento che non è solo calcolo ma anche riconoscimento uditivo e visivo, che ha abilità collegate ad attuatori che producono un’informazione, o attuatori meccanici applicati nella robotica. Per questi motivi, con le parole di Pietro Guindani Presidente ASSTEL, “L’intelligenza artificiale deve essere basata soprattutto su criteri bene codificati nel libro bianco dell’UE con principi di legalità, robustezza (prevenire danni per deficienze di sicurezza), eticità (principi tra cui rispetto dell’autonomia umana e attenzione ad asimmetrie tra fruitori e gestori) equità e quindi senza discriminazione, sostenibilità (contribuzione al rispetto dell’ambiente e dell’uso delle risorse), trasparenza (capacità a comprendere il funzionamento degli algoritmi), sicurezza (gestione dati personali) e cooperazione”.

Un problema non indifferente lo creano i player con posizioni dominanti, come ha fatto notare il Presidente di Commissione, ed il rappresentante di Asstel ha specificato la fase evolutiva che stiamo vivendo e che “l’innovazione crea delle unicità con riferimenti che modificano l’equilibrio di mercato, ci possono essere realtà imprenditoriali con posizioni forti, ma questo deve essere all’attenzione delle autorità”.

Inoltre le strutture come data center, 5G, centri di calcolo e banda ultralarga abiliteranno lo sviluppo consentendo elaborazione di dati e dello sviluppo dei nuovi servizi digitali all’interno delle imprese porteranno beneficio alle piccole e medie imprese e alle startup così da poter ampliare l’offerta dei servizi.  Un investimento essenziale, secondo Marco Gay Presidente Anitec-Assinform, va fatto sul capitale umano e bisogna intervenire per ridurre il gap ditte e competenze perché “non basta aumentare le offerte ma bisogna riorientarsi per i corsi di formazione in chiave digitale”. Questo spaccato pone un quesito, relativo all’imminente notizia dei licenziamenti di IBM, posto dalla senatrice Tiraboschi (FI), e a questo risponde Gay dichiarando: “Non so l’impatto sul nostro Paese delle strategie delle multinazionali, ma sono sicuro che bisogna operare sull’accrescimento delle competenze durante il periodo di studio, alla riqualificazione del lavoro o chi lo sta cercando. Perché la vera risposta da poter dare è che se non ci concentriamo su questo saremo travolti dall’onda, la ricaduta sull’occupazione ci sarà ma il sistema deve agire e deve dotare le persone di strumenti per crescere professionalmente o riqualificarsi”.

L’intelligenza artificiale è uno strumento trasversale che usato nel modo giusto può aiutare in tutti i settori, ma bisogna essere coscienti del fatto che “l’IA non è un’isola, ma è pervasiva, questo definisce un ambiente digitale del presente e che apparterrà sempre di più al futuro” come dice Pietro Guindani. Bisogna garantire un equilibrio basato su reti accessibili e consapevolezza dei fruitori così da procedere verso uno sviluppo armonioso.

Photo Credits: Agenda Digitale