Innovazione
Digitale, +2,4% nel 2022. Antitec-Assinform: «Sfruttiamo il Pnrr»
Di Giuliana Mastri
Il digitale per crescere. Una visione che è anche il titolo del convegno di Anitec-Assinform, l’associazione delle aziende di information technology legata a Confindustria, tenutosi oggi, in cui è stato presentato il Rapporto 2023 sul Digitale in Italia, che analizza il mercato, le dinamiche e le policy.
Il dato che spicca, è la crescita del mercato digitale del 2,4% nel 2022, per un valore di +77 miliardi. Gli andamenti tra i diversi segmenti però sono comunque differenziati e alcuni in calo rispetto all’anno precedente. Le previsioni dicono che nel 2023 la crescita del mercato digitale aumenterà (+3,1%) e nel 2024 (+4,3%) tornerà a essere superiore a quella dell’economia nel suo complesso. Riguardo al 2022, l’aumento più rilevante ha riguardato i Servizi ICT (+8,5% e 14,8 miliardi di euro), sostenuto principalmente dai servizi di Cloud Computing e di Cybersecurity. Andamenti particolarmente positivi si sono avuti nel segmento dei Contenuti e Pubblicità Digitali (+6,3% e 14,5 miliardi di euro) e in quello del Software e Soluzioni ICT (+6,2% e 8,6 miliardi di euro. Male i servizi di rete TLC (-2,7%), che risentono molto del potere d’acquisto generale in un dato periodo, mentre cala dell’1% l’area dei Dispositivi e Sistemi.
Fa ben sperare l’approccio delle piccole e medie imprese, che hanno investito abbastanza nelle tecnologie digitali, anche se in proporzione sempre meno rispetto alle grandi imprese. Nel 2022 c’è stato un incremento del 2,5% per le piccole imprese, del 4,1% per le medie e del 5,9% per le grandi. Confermata la correlazione tra dimensioni aziendali e spesa digitale. L’analisi geografica del mercato digitale italiano identifica invece nelle Regioni del Nord Ovest e del Centro le aree caratterizzate da una maggiore capacità di spesa in tecnologia, rappresentando quasi il 62% della spesa complessiva. Le stime relative ai tre anni successivi (2024-2025-2026) sono orientate a una crescita ancora più sostenuta e si basano sull’ipotesi di un minore impatto dell’inflazione e su un maggiore impiego delle risorse economiche messe a disposizione dal Pnrr per la digitalizzazione. Si prevede pertanto una crescita media annua del mercato digitale nel periodo 2022-2026 del 4,5%, fino a raggiungere quasi i 92 miliardi di euro nel 2026.
Secondo Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform: «La combinazione di più tecnologie digitali e di una maggiore velocità dell’innovazione rispetto al passato sta disegnando un’industria completamente diversa, che vedrà filiere e Supply Chain sempre più connesse e circolari. Fondamentale è il ruolo abilitante dei Digital Enabler nel trasformare produzione e processi, nel creare nuovi modelli di business, sfide competitive, come pure nuovi mercati. Non a caso stiamo assistendo a dinamiche a doppia cifra nella crescita di Digital Enabler e Transformer: dal Cloud Computing, alle piattaforme di Cybersecurity, alle soluzioni di Big Data management, essenziali per organizzare e gestire l’architettura del patrimonio informativo di imprese e istituzioni pubbliche e pertanto presupposto per l’adozione di strumenti per l’analisi evoluta e la valorizzazione dei dati, tra cui spiccano soluzioni di Intelligenza Artificiale e Blockchain. Se la tendenza positiva del mercato digitale è chiara – ha proseguito Marco Gay – permangono tuttavia criticità, primi fra tutti la carenza di competenze digitali e l’eterogeneità nella diffusione delle tecnologie tra classi dimensionali di impresa e tra territori. La sfida per la digitalizzazione delle Pmi è agli inizi ma il piano nazionale di transizione 4.0 e il Pnrr costituiscono in tal senso delle opportunità significative. Proprio l’utilizzo delle risorse stanziate dal Pnrr, insieme al contesto economico internazionale, rappresentano due fattori significativi che influenzeranno l’immediato futuro del mercato digitale».