Innovazione

Perché l’intelligenza artificiale conquisterà le banche

23
Giugno 2023
Di Giuliana Mastri

L’intelligenza artificiale si prepara a radicarsi anche nel settore delle banche. Le prime conferme in merito giungono da un recente studio denominato “L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel settore bancario: una revisione sistematica della letteratura”. Stando a quanto indicato dalla ricerca, negli USA ben 8 banche su 10 sfrutteranno le potenzialità dell’IA in vista dei prossimi anni per migliorare i propri servizi e, di conseguenza, il business generale. Il trend, però, coinvolge il mondo intero: secondo International Banker, il mercato dell’IA applicata all’universo bancario supererà quota 64 miliardi di dollari di fatturato entro il 2030.

Ma quali ragioni spingono i direttori di banca ad abbracciare la tecnologia del momento? In primis la possibilità di analizzare i dati in un modo veloce ed efficace (60%), seguono l’incremento della produttività (59%) e la riduzione dei costi a livello generale (54%). Il trend coinvolge anche l’Europa e, secondo American Banker, anche la Germania con i più importanti istituti di credito del Paese pronti a raddoppiare i propri investimenti in termini d’innovazione.

E l’Italia? Da noi l’IA viene adoperata maggiormente all’interno delle realtà bancarie del Nord (79%), alle quali fanno seguito quelle del Centro (14%) e del Sud (7%). Questi ultimi dati emergono da un’indagine interna condotta su un campione di organizzazioni del territorio proprio da un’azienda made in Italy, ovvero QuestIT che, attraverso l’intelligenza artificiale, realizza avatar e assistenti virtuali di ultima generazione che possono aiutare le banche ad abbracciare il futuro fin da subito.

«L’universo bancario, dopo quello medico e delle HR, sarà quello più influenzato positivamente dalle nuove tecnologie – afferma Francesco Elmi, Marketing Manager di QuestIT – I dati raccolti sono una conferma ulteriore del cambiamento che stanno apportando gli istituti di credito di tutto il mondo. Anche l’Italia non resta di certo a guardare e quest’evoluzione dipende dalle proposte innovative dei partner che, in vista dei prossimi anni, saranno chiamati ad essere efficaci e pronti a soddisfare le esigenze delle organizzazioni del territorio. Gli assistenti virtuali, infatti, possono essere inseriti all’interno di totem o piattaforme e, di conseguenza, guidare i clienti nella ricerca delle informazioni oppure prendere gli appuntamenti nel minor lasso di tempo possibile».

Fanno seguito alle parole di Elmi indicazioni più precise in merito alle possibili applicazioni dell’IA all’interno del mondo bancario. In primis, l’intelligenza artificiale potenzia il costumer care perché garantisce alle banche un servizio attivo 24/7 su diversi canali in più lingue, rispondendo così ad oltre 1.600 messaggi al giorno e trovando una soluzione alle richieste dei clienti in soli 3 minuti. In secondo luogo, gli assistenti virtuali di ultima generazione sono capaci di analizzare e raggruppare grandi quantità di dati estremamente complessi e migliorare l’esperienza del singolo cliente perché lo seguono passo dopo passo. A questo proposito, l’innovazione avveniristica, grazie alle componenti di emotion e attention detection che comprendono le espressioni facciali delle persone, garantirà capire se il messaggio divulgato è stato compreso nel migliore dei modi oppure no.

Inoltre, l’IA velocizza il processo di selezione degli HR recruiter che sono alla ricerca di figure qualificate o alle prime armi da inserire nel team. E ancora, offre supporto ai consulenti bancari nel momento in cui necessitano di informazioni: questi possono confrontarsi con gli avatar che indicano loro, attraverso l’uso della voce, lo stato di una pratica o effettuano al posto delle persone in carne ed ossa dei conti di difficoltà variabile. Per concludere, l’intelligenza artificiale offre la possibilità di vivere un’esperienza 100% “phygital” e, grazie proprio a dei virtual assistant presenti all’interno di totem o piattaforme, può amplificare il concetto di inclusione ed accessibilità, offrendo supporto alle persone sorde che possono comunicare solo ed esclusivamente in lingua dei segni.

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