Cultura
Inclusione, diversità, apertura: linee guida per la società del futuro
Di Redazione
Le discussioni che hanno orbitato attorno al rientro scolastico sono state innumerevoli, senza tralasciare quelle relative al trasporto degli studenti presso le strutture. Le difficoltà che sono state affrontate riguardavano soprattutto le scuole primarie e secondarie, lasciando gli studenti universitari più in disparte nella nicchia della loro indipendenza anagrafica.
Volendo puntare l’attenzione sulle università, oggi si è aperto l’Anno Accademico 2020-2021 della Luiss Guido Carli, la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali. All’inaugurazione più di 400.000 persone, ma l’unico traffico generato è stato quello digitale. Infatti l’apertura è stata ampiamente seguita sui social in modo da rispettare le norme sanitarie vigenti, ma senza escludere nessuno.
In collegamento anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha seguito e concluso i lavori della giornata. Presenti alla Cerimonia i Vertici dell’Ateneo: il Presidente Vincenzo Boccia, la Vicepresidente Paola Severino, il Rettore Andrea Prencipe e il Direttore Generale Giovanni Lo Storto.
Al centro degli interventi, seguiti in diretta dagli studenti, i temi dell’inclusione, dell’apertura all’altro, della diversità: queste le linee-guida per le generazioni che plasmeranno la società del futuro. Saranno le Università, infatti, a giocare un ruolo fondamentale nella definizione di nuove priorità sociali, economiche, politiche ed ambientali che indirizzeranno lo sviluppo e la crescita delle nazioni del XXI secolo, come ha sottolineato la Vicepresidente del King’s College di Londra Funmi Olonisakin, nella sua prolusione: “Universities must dismantle hierarchies of identity to transform 21st Century Society”. Le imprese avranno, poi, il compito di assecondare questo cambiamento epocale, come evidenziato da Ilham Kadri, Amministratore Delegato di Solvay – azienda del settore chimico e leader nei processi di economia circolare – nella sua Lectio Magistralis: “A learning journey through inclusion and diversity”, tracciando una nuova visione di sviluppo sostenibile.
In una fase così delicata per il nostro Paese, lo studio, la ricerca, le competenze e l’attenzione all’altro rappresentano strumenti fondamentali per contrastare le incertezze e il disorientamento diffuso. Apertura internazionale e valorizzazione dell’autonomia dello studente che è la precondizione per la sua libertà, questo è il DNA di un Ateneo che ha dimostrato una straordinaria resilienza organizzativa durante la pandemia.
La Luiss, infatti, non si è mai fermata, continuando anche la sua espansione internazionale, con oltre 310 accordi di scambio in più di 60 paesi e 47 programmi di doppia laurea – tra gli ultimi proprio quello sottoscritto con il King’s College di Londra – e un record di domande di ammissione da parte di studenti stranieri, +133% rispetto al 2019. Inoltre, è crescente l’attenzione dell’Università verso il gender balance della comunità scientifica interna: il 46% dei ricercatori e assistant professor sono donne, con un aumento progressivo del numero di professoresse in Senato accademico.
Un’accelerazione sostanziale all’insegna della diversity fortemente voluta dal Rettore Andrea Prencipe che ha descritto le innovazioni didattiche del modello formativo Luiss, ponendo al centro il ruolo delle connessioni disciplinari nell’era digitale: “Abbiamo lanciato programmi interdisciplinari ed internazionali nell’ambito delle Scienze Sociali con l’intento di eseguire la visione dei padri fondatori della Luiss: si cresce e si innova ricomponendo, non de-costruendo. Il terreno su cui si può costruire la sfida del futuro si fonda sulle intersezioni: tra intelligenza artificiale ed etica, tra saperi giuridici e saperi politici, tra scienze del comportamento e scienza dell’economia, tra arti del management e management delle arti, tra rinnovamento dell’esistente e generazione di nuovi pensieri.”
La Luiss, la cui traslazione al digitale dello scorso marzo è stata considerata una case history mondiale dal gigante americano Cisco, ha scelto di seguire una filantropia intelligente, investendo nel diritto allo studio, in strumenti di sostegno per start-up e nelle nuove traiettorie della formazione. Oltre 1.000 le borse di studio erogate quest’anno per matricole e studenti già iscritti, segno di una forte sensibilità sociale dell’Ateneo verso gli studenti e le loro famiglie in difficoltà e un progetto rivoluzionario, 42Roma Luiss, la prima scuola di coding interamente gratuita che, con il suo modello disruptive forma professionisti del digitale.
“Se vogliamo sfruttare appieno questa rivoluzione, ha affermato il Direttore Generale Giovanni Lo Storto – dobbiamo sviluppare nuovi percorsi di apprendimento che mettano in condizione gli studenti di crescere in aree distinte, ma profondamente interconnesse perché siamo convinti che la forza delle humanities debba integrarsi sempre di più con le discipline scientifiche ed economiche”.
“Dovremo imparare ad esplorare, ad andare con mente aperta là dove il sapere e le competenze si intersecano”. È l’invito che il Presidente della Luiss, Vincenzo Boccia ha rivolto a tutte le studentesse e gli studenti dell’Ateneo: "perché occorre studiare, approfondire, non dare mai nulla per scontato, ascoltare, tendere la mano, rispettare la parola data. Quanto più il contesto in cui viviamo mostra la sua vitale complessità tanto più ci sarà bisogno di leader solidi e visionari”.
La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Redazione