Salute
Ecco l’ospedale del futuro anti-pandemia
Di Valentina Ricci
E’ quotidianità, ormai, veder passare immagini di pazienti lasciati in corsia per la mancanza di posti letto negli appositi reparti. La pressione subita dalle strutture ospedaliere per il Covid19 ha spinto molti Paesi ad utilizzare aree dismesse per la costruzione di ospedali temporanei. Una storia esemplare è quella che arrivò da Wuhan sulla struttura modulare alternativa che venne composta in soli 10 giorni per poter soccorrere l’ingente quantità di malati da Coronavirus. Una soluzione che ha stupito molti soprattutto per la rapidità con cui è stata gestita.
A causa delle criticità che sono state portate alla luce sulla situazione sanitaria è necessario muoversi per migliorare la situazione. Con questo spirito è stato presentato questa mattina, nell’ambito della manifestazione “Forum della Salute” in corso a Firenze, il nuovo Ospedale del Futuro aggiornato sulla base delle misure previste dai nuovi protocolli anti Covid19 e sviluppato da Hospital Consulting, società leader nel mercato sanitario e ambientale, in collaborazione con CSPE (Centro Studi Progettazione Edilizia) e Teorema Holding T.H.E.O. srl, società operante nella fornitura di beni e servizi nel settore socio sanitario, compreso la gestione diretta di struttura Ospedaliera.
Il nuovo rilascio dell’Ospedale del Futuro vuole ridisegnare il modo di pensare ma soprattutto di vivere la vita ospedaliera, realizzando strutture capaci sia di gestire le esigenze della quotidianità, sia le emergenze come quella rappresentata dal Coronavirus. Proprio in virtù di quanto è successo negli ultimi mesi, il progetto è stato aggiornato secondo il documento emanato dal Ministero della Salute “linee d’indirizzo organizzative per il potenziamento della rete ospedaliera per emergenze COVID”. In particolare, i perfezionamenti apportati riguardano: l’introduzione di un locale dedicato a pre-triage; l’ampliamento a 28 del numero dei posti letto di rianimazione nel rispetto del parametro introdotto di 0,14pl ogni 100.000 abitanti; la predisposizione di due sale di diagnostica (sala RX e sala TAC) utilizzabili in modo esclusivo.
“Questa pandemia ha acceso un drammatico faro su quale sia stata la maggiore difficoltà del nostro sistema sanitario: molte strutture oggi non sono in grado di garantire il regolare svolgimento delle visite e delle cure per coloro che soffrono di malattie croniche e che hanno bisogno di assistenza costante. Per questo motivo le modifiche introdotte si concentrano sulla flessibilità e l’adattabilità dell’impianto distributivo, attraverso l’organizzazione dei percorsi e degli accessi che consentono alla struttura di rispondere alle possibili esigenze straordinarie, mettendo a disposizione in modo progressivo e a seconda del grado di emergenza, percorsi, spazi e posti letto di degenza, senza l’interruzione dell’attività ordinaria e senza l’introduzione di modifiche sostanziali da realizzarsi in corsa durante l’emergenza” – spiega Marisa Giampaoli, Amministratore Delegato e Presidente Hospital Consulting.
“Ottimizzare gli spazi – conclude l’AD Giampaoli – significa ridurre la lunghezza dei percorsi degli operatori, migliorare la fruibilità della struttura e la flessibilità organizzativa dei luoghi interni, garantendo al contempo la sostenibilità e abbattendo i costi di gestione, che rimangono i punti cardine alla base di questo progetto.”