Cultura

Restart: la 1000Miglia rilancia con le supercar moderne

30
Ottobre 2020
Di Valentina Ricci

No, non è la gelosia. La 1000Miglia è “la corsa più bella del mondo”. Ed è riuscita a portare a termine l’edizione 2020 (autunnale) lo scorso 25 ottobre senza problemi legati al momento delicato dovuto alla pandemia. Lo ha fatto rilanciando, alimentando la sua leggenda divenendo anche un bell’esempio di chi nonostante il Covid19 si riorganizza e va avanti con successo. Ma ogni successo ha in nuce un segreto. Quello della 1000Miglia edizione 2020 è stata l’apertura alle supercar moderne.

Grazie alla partnership tra 1000Miglia e SOC (Supercar Owners Circle), per la prima volta nella storia della corsa leggendaria al fianco delle cosiddette ruote classiche hanno rombato (per tutto il percorso e non in semplice passerella) gli esemplari unici di marchi esclusivi del calibro di Ferrari, Mercedes-Benz AMG, Aston Martin, Lotus, McLaren, Porsche, Alfa Romeo e Lamborghini.

Tutti esemplari appartenenti ai membri SOC: una comunità che accoglie in sé i più raffinati amanti di supercar e hypercar. Vi fanno parte i più  attenti collezionisti ogni anno a Gstaad in Svizzera impegnati in uno dei raduni annuali più esclusivi al mondo. E SOC è stato l’unico club al mondo cui è stato permesso dalla 1000Miglia di partecipare alla gara utilizzando auto moderne. Un matrimonio felice, solo all’apparenza impossibile.

Una 1000Miglia delizia per la vista e l’udito. Ma anche e soprattutto una strategia di allargamento di orizzonti da parte dell’organizzazione che ha saputo reinventarsi in un’edizione complessa anche solo da portare a termine.

1000Miglia significa anche made in Italy che funziona. Dei quasi 400 equipaggi partecipanti quest’anno ben 240 erano stranieri. E anche molti dei bolidi SOC sono arrivati a Brescia dall’estero. A testimonianza di come il lustro internazionale della competizione con l’apertura alle auto moderne sia solo aumentato.

photo credits: SOC

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