Innovazione
L’innovazione digitale salva le lezioni universitarie
Di Valentina Ricci
Di necessità si fa virtù. La pandemia ci ha costretto a reinventare la quotidianità. In questi mesi di emergenza il digitale ci è venuto in soccorso soprattutto per ciò che riguarda l’istruzione. Non solo per le scuole primarie e secondarie, ma anche le università si sono organizzate a fronte delle avversità incontrate a causa del lockdown.
In merito alla rivoluzione della formazione e della tecnologia si è espresso il Rettore dell’Università Luiss Guido Carli, Andrea Prencipe: “La crisi vissuta a causa dell’emergenza Covid-19 ha reso la sfida educativa dell’alta formazione più complessa, ma ha anche aperto le porte a un diverso modello di didattica che parla la lingua del futuro, con nuovi metodi di apprendimento e lo sviluppo di rinnovati codici interpretativi per l’integrazione di diversi saperi.”
L’intervento del Rettore, in occasione della quarta giornata di Enlight-ED 2020, evento co-organizzato da IE University, Telefonica Foundation, Foundation Santillana e South Summit, ha posto l’attenzione sugli effetti di questo cambiamento: “La nostra Università non si è fermata ed è stata protagonista della trasformazione digitale. Abbiamo imparato a valorizzare l’uso delle tecnologie; in poche ore, abbiamo chiuso gli spazi fisici e aperto le porte a quelli virtuali, imparando quanto il digitale potesse essere nostro alleato. L’insegnamento, tuttavia, è un processo anche di socializzazione, trovare il giusto bilanciamento tra la didattica in presenza e quella a distanza è la sfida per garantire agli studenti di vivere l’esperienza universitaria a tutto tondo.”
Inoltre ha sottolineato l’attrattività e l’interesse suscitati dalla Luiss oltre confine, nonostante l’emergenza Covid. “Abbiamo raddoppiato le application da parte degli studenti internazionali, con un +130% di domande. Studiare all’estero ormai fa parte del DNA dei ragazzi ed è fondamentale per il loro percorso educativo, come ha ricordato la Commissaria Europea Mariya Gabriel, illustrando l’European Education Area che permetterà di ripensare strumenti e contenuti, per valorizzare la formazione e la ricerca.”
Andrea Prencipe ha concluso sottolineando: “Abbiamo di fronte scenari complessi, che incidono sull’insieme delle competenze e su curricula sempre più interdisciplinari per costruire una visione ampia e omnicomprensiva. Le scelte Comunitarie su infrastrutture digitali e capitale umano saranno fondamentali per ridisegnare l’Europa del futuro.”
Chi si ferma è perduto e in questo momento rimanere statici non è un’opzione che si può prendere in considerazione.