Economia

Pagamenti digitali: mercato Ue ancora frammentato

25
Settembre 2020
Di Redazione

 

Il corposo documento UE di ieri (leggi qui) si apre con le sfide del mercato continentale dei pagamenti. Si tratta della Commissione europea che prende atto del fatto che i pagamenti siano sempre più invisibili, smaterializzati e disintermediati. Inoltre sottolinea come nuovi attori si siano affacciati sul mercato dei pagamenti digitali. E alcuni di questi player stanno già esplorando soluzioni dirompenti basate sui cosiddetti cripto asset, in particolare nella forma delle stablecoins. Di fatto l’evoluzione tecnologica sta “sciogliendo la plastica” a favore di nuovi canali e strumenti di pagamento in molti casi indossabili o addirittura vere e proprie parti del corpo attraverso un massiccio utilizzo dei dati biometrici.

 

La pandemia Covid-19 ha confermato non solo l’importanza dei pagamenti digitali ma ne ha rafforzato l’utilizzo anche per i pagamenti in presenza, al fine di ridurre il passaggio da una mano all’altra di denaro contante e quindi anche ridurre il rischio di diffusione dell’infezione. Ma il vero punto focale della Comunicazione è che, nonostante i miglioramenti (grazie in particolare all’adozione della Sepa e all'armonizzazione della legislazione), il mercato dei pagamenti rimane significativamente frammentato. Infatti, molte soluzioni di pagamento nazionali basate su carta o i pagamenti istantanei non funzionano a livello transfrontaliero. La conseguenza è che pochi operatori globali riescono a mantenere una posizione fortissima sul mercato dei pagamenti intraeuropei.

 

Ciò ha anche stimolato alcuni progetti, tra questi l’EPI (European Payment Initiative) che coinvolge 16 banche europee ed è sostenuto dalla BCE e dalla Commissione, per offrire una soluzione di pagamento paneuropea entro il 2022 (quando l’iniziativa era a livello embrionale ne avevo parlato qui su Formiche). Inoltre, sono state avviate altre iniziative finalizzate all’adozione di schemi e regole comuni per stimolare la nascita e l’interoperabilità dell’Instant Payment presso gli esercizi commerciali e nell’ecommerce.

 

Per rafforzare questi processi, secondo la Commissione, va costruita una vera e propria visione dei pagamenti al dettaglio in Europa, con l’obiettivo di costruire un mercato dei pagamenti altamente competitivo a vantaggio di tutti gli Stati membri, quindi indipendentemente dalla valuta utilizzata. Per questo è necessario rimuovere gli elementi di frammentazione ancora esistenti, garantire la neutralità tecnologica, promuovere l’innovazione affrontando le sfide e i rischi della finanza digitale.

 

 

I 4 pilastri della Strategia della Commissione europea:

 

A. soluzioni di pagamento sempre più digitali e pagamenti istantanei a livello paneuropeo;

B. mercati dei pagamenti al dettaglio innovativi e competitivi;

C. sistemi di pagamento al dettaglio efficienti e interoperabili e altre infrastrutture di supporto;

D. pagamenti internazionali efficienti, comprese le rimesse.

 

A. Soluzioni di pagamento sempre più digitali e pagamenti istantanei a livello paneuropeo

 

  1.  Secondo la Commissione le nuove soluzioni di pagamento devono basarsi sugli Instant payments, attraverso i quali i fondi sono sempre immediatamente disponibili per il beneficiario. Va tuttavia rafforzata l’adesione a regole uniformi, che ancora procede lentamente anche per la natura volontaria della partecipazione allo schema (ad agosto 2020, a tre anni dalla sua introduzione, solo il 62,4% di tutti i PSP dell'UE che offrono bonifici SEPA ha aderito allo schema Sepa Credit Transfer Instant). A novembre la Commissione esaminerà lo stato di adesione (monitorando il numero di PSP aderenti e il numero di conti di pagamento che possono ricevere e inviare SCT Instant) al fine di valutare di predisporre un atto legislativo circa l’obbligatorietà dell’adesione. Inoltre, saranno anche esaminate questioni relative all’adozione degli Instant payments da parte dei clienti, senza escludere determinate categorie di persone (anziani o persone disabili), in tale ambito andrebbero quindi studiate soluzioni per migliorare l’utilizzabilità degli Instant payments, attraverso il coinvolgimento degli stakeholders, anche diversi dai PSP. In questo quadro la Commissione pone un accento sull’utilizzo dei QRcode, ritenendo che lo sviluppo di uno standard europeo unico, aperto e sicuro supporterebbe l'adozione e l'interoperabilità dei pagamenti istantanei.
  2. La diffusione dei pagamenti instantanei deve essere supportata dalla fiducia dei consumatori rispetto ai casi di rischi frode e circa i tempi di recupero dei fondi nel caso di transazioni errate. Inoltre, si pongono nuove sfide relative ai fenomeni del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, alla sicurezza informatica, oltre che rischi operativi e di liquidità degli istituti finanziari. Anche in tale ottica gli Instant payments dovrebbero offrire servizi come il chargeback (utilizzato dagli schemi delle carte di pagamento) che consente al pagatore in determinati casi di rientrare velocemente nella disponibilità dei fondi, lasciando al PSP l’onere di recuperarli a sua volta dal beneficiario. Inoltre, gli attuali costi degli Instant payments possono scoraggiarne l’utilizzo, pertanto la Commissione ritiene che i costi dovrebbero essere i medesimi dei bonifici non istantanei. Tali misure potrebbero essere oggetto della revisione della PSD2.
  3. Altre misure per rafforzare i pagamenti instanei potrebbero essere relativi alla realizzazione di un marchio/logo europeo per promuoverne la visibilità dell’accettazione, la modernizzazione dei decide di accettazione consentendo ad esempio di consentire l’emissione di ricevute elettroniche, etc.

 

Un paragrafo è poi dedicato al potenziale dell’Identità digitale per l’autenticazione dei clienti, mentre un altro si concentra sulle azioni necessarie per aumentare il livello di accettazione degli strumenti di pagamento alternativi al contante da parte di PMI e PA, anche attraverso una apposita iniziativa legislativa. Tuttavia, la Commissione ribadisce che tutte le iniziative vanno costruite mantenendo la disponibilità e l’accettazione del contante. Curiosamente, nella Comunicazione, l’Italia non compare accanto ad Austria, Germania, Irlanda, Slovacchia e Slovenia, elencati come i paesi che hanno una netta preferenza per il contante. Secondo la Commissione "30 milioni di persone adulte non hanno alcun conto di pagamento". In conclusione, dell’esposizione del primo pilastro la Commissione riporta l’iniziativa di molte banche centrali sullo studio delle opportunità delle Central Bank Digital Currencies (CBDC).

 

B. Mercati dei pagamenti al dettaglio innovativi e competitivi

 

  1. Va sfruttato pienamente il potenziale della PSD2, soprattutto in ambito open banking, inoltre ancora la SCA non è stata pienamente applicata, anche preparazione tardiva o insufficiente del mercato. Alla fine del 2021, la Commissione avvierà una revisione completa dell'applicazione e dell'impatto della PSD2. La Commissione sulla base dell’analisi degli effetti della PSD2 e come annunciato nella strategia sulla finanza digitale, intende presentare una proposta legislativa relativa all'Open Finance entro la metà del 2022.
  2. Vanno garantiti i livelli di sicurezza, la SCA deve diventare la norma, superando elementi trasmissibili (i.e. la password) o tecnologie e canali vecchi e maggiormente soggetti a frodi, la Commissione cita esplicitamente gli SMS. Ma a fronte di nuovi scenari di frode la SCA potrebbe non essere sufficiente, pertanto saranno valutate nuove soluzioni riconosciute a livello internazionali volte a ridurre i fenomeni di phishing.
  3. La protezione dei consumatori va coltivata così, nonostante numerose richieste durante la Pandemia, la Commissione ritiene che attualmente – senza ulteriori approfondimenti – non può essere accolta la proposta di aumentare gli importi massimi (per transazione e cumulativi) dei pagamenti contactless senza applicazione della SCA. Ma soprattutto i PSP dovrebbero impegnarsi per migliorare la trasparenza nelle rendicontazioni degli strumenti di pagamento, laddove spesso il pagatore ha una difficoltà a collegare il beneficiario che compare nella rendicontazione dei pagamenti effettuati con uno strumento di pagamento digitale col nome commerciale della società.
  4. Molto importante appare il paragrafo nel quale la Commissione annuncia di voler far confluire la disciplina della moneta elettronica (EMD2) nell’ambito della revisione della PSD2. Inoltre, è sempre di più necessario, anche tutela del mercato dei pagamenti e dei consumatori, assicurare di condizioni di parità tra prestatori di servizi di pagamento e diverse iniziative non regolate ma che offrono i medesimi servizi secondo il principio “same business, same risks, same rules”. Infine, la Commissione intende valutare, sempre nel contesto di revisione della PSD2 di includere in questo ambito i fornitori di servizi tecnici che supportano, sempre più massicciamente, i PSP ma che non sono regolati e sfuggono a qualunque vigilanza.

 

 

C. Sistemi di pagamento al dettaglio efficienti e interoperabili e altre infrastrutture di supporto

 

  1. E’ necessario che i PSP che hanno aderito allo schema SCT Instant Credit Transfer siano anche raggiungibili a livello transfrontaliero.
  2. Inoltre, va supportato un sistema dei pagamenti aperto e accessibile. Infatti, nell’ottica della SFD alcune banche centrali nazionali hanno consentito la partecipazione diretta o indiretta di IP e IMEL, nel rispetto di determinati criteri. Ciò produce problemi di disparità e ulteriore frammentazione del mercato dei pagamenti. Inoltre, dato che l'accesso indiretto è l'unica opzione in sistemi come il TIPS (TARGET Instant Payment System), si possono creare effetti indesiderati, anche relativamente al rispetto dei requisiti in materia di antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo. Senza un apposito intervento rischiano di rimanere problemi di disparità di condizioni tra le banche e PSP non bancari, proprio per questo nel quadro della revisione della SFD, ormai prossima, la Commissione intende valutare di estendere il campo di applicazione della direttiva, includendo IMEL e IP, sempre che possa essere garantita una adeguata vigilanza e fatta salta l'attenuazione dei rischi.
  3. Nel documento è riportato un tema che ha impegnato l’Antitrust europeo (vedi il caso AT40452 nei confronti di Apple) e relativo al fatto che alcuni produttori di device mobili limitano l'accesso di terzi alla tecnologia di NFC. Quindi anche la politica della concorrenza va adeguata all’era digitale, inoltre è già in corso un approfondimento sulla legislazione dei servizi digitali circa le regole ex ante per le grandi piattaforme online che fungono da gatekeeper.

 

 

D. Pagamenti internazionali efficienti, comprese le rimesse

 

  1. Se i pagamenti nell’area Sepa hanno visto una riduzione di tempi e costi, non è così per le rimesse extraUE i cui processi sono ancora lenti, costosi e complessi. Obiettivo della Commissione è di rendere i pagamenti verso paesi paesi extraUE, incluse le rimesse, più veloci, accessibili, trasparenti e meno costosi convenienti. Ciò infatti può incoraggiare anche un maggiore utilizzo dell'Euro e ne rafforzerà la posizione come valuta globale. Per perseguire tale obiettivo la Commissione sta valutando di rendere obbligatori al più tardi entro la fine del 2022, alcuni standard internazionali globali, come ad esempio l'ISO 20022 che consente l'inserimento di informazioni più ricche nei messaggi di pagamento. Infine, la revisione della PSD2 dovrà toccare anche le questioni relative alla trasparenza delle operazioni transfrontaliere.

 

 

 

 

Sergio Boccadutri

 

 

 

 

 

 

photo credits: spremute digitali

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