Dopo il turno dei Ministri Gualtieri (leggi qui) e Pisano (leggi qui) oggi le pulci di The Watcher Post sono dedicate all’audizione della Ministra delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Teresa Bellanova in Commissione Agricoltura della Camera, sempre dedicata a come spendere le risorse che arriveranno dal Recovery Fund.
“L’agricoltura, la pesca e il settore alimentare non potranno che avere un ruolo strategico in vista del Recovery Fund grazie all’enorme contributo che questi settori sono in grado di offrire”, esordisce la Bellanova. Che poi aggiunge: “La verità è che il futuro verde e l’agricoltura sono strettamente interconnessi e il percorso green scelto dall’Ue e condiviso con l’Italia non potrà materializzarsi senza un ruolo strategico assegnato ad un’agricoltura che diventa paradigma di una strategia di sviluppo”.
Tre i macro-obiettivi indicati dalla Ministra: “La competitività del sistema alimentare, le produzioni da fonti rinnovabili con la riduzione delle emissioni e la lotta alle conseguenze dei cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico”. Non solo, le idee sono molto chiare anche ai paletti per gli investimenti: “Per quanto concerne il consumo di suolo, non mi accontenterei di un criterio che preveda un “basso consumo di suolo”, in quanto difficilmente misurabile. Cosa vuol dire “basso”, chi lo determina? A mio avviso, gli investimenti del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (Pnrr) non devono prevedere ulteriore consumo di suolo”.
Tre sono anche le parole chiavi per il rilancio dell’agricoltura: coraggio, visione e scommessa. Temi che declinati nel concreto valgono ben 17 miliardi di Euro. “Il settore agricolo può fornire un contributo determinante – afferma la Bellanova – nel rilancio del Paese e nella svolta green. E questo per quanto dimostrato nel corso del lockdown. E cioè per il contributo che può dare in termini di garanzia degli approvvigionamenti e del diritto al cibo, oltre al ruolo nella tutela del paesaggio.” “La rigenerazione del settore – ha aggiunto la Bellanova – dovrà passare anche attraverso il potenziamento delle filiere e delle imprese. Ma sarà importante anche garantire la tracciabilità, la trasparenza la valorizzazione delle risorse forestali, la meccanizzazione, la tutela del lavoro. E l’Italia, da questo punto di vista, si presenta con le carte in regola”.
Tre obiettivi anche per il settore agroalimentare: competitività, riduzione dell’impatto ambientale e adattabilità ai cambiamenti climatici. Questi i cardini della visione complessiva lungo la quale si vuole lavorare per tutelare sempre di più il made in Italy e per cui sarà importante agire per risolvere le carenze strutturali con proposte innovative realizzabili in tempi ragionevoli.
La Ministra poi avverte: “Non possiamo continuare a lamentarci delle calamità naturali e dei conseguenti fenomeni di dissesto idrogeologico che regolarmente colpiscono vaste aree del nostro Paese se, al momento di programmare investimenti strategici come quelli del Recovery, non facciamo altro che spingere i cittadini verso le aree più densamente popolate, perché quelle rurali non sono dotate dei più elementari servizi, come ospedali, infrastrutture viarie, scuole e connettività all’altezza delle sfide future”. Poi precisa: “L’agricoltura attraverso i Programmi regionali di sviluppo rurale, farà sicuramente la sua parte. Penso, in particolare, a nuove possibilità imprenditoriali e di lavoro per giovani e donne, che proprio su questi territori potrebbero valorizzare moderne iniziative di sviluppo, modelli di impresa sostenibile nel settore agricolo e zootecnico, rispettosi dell’ambiente e basati sull’economia circolare e sulla bioeconomia”.
Le domande dei membri della Commissione e le risposte della Bellanova
Tra i primi ad intervenire i rappresentanti della Lega Nord. L’On. Loss interviene per porre un quesito diretto: “Come verrà gestita la spartizione dei fondi tra diversi ambiti e poi a livello locale con le regioni? Mi voglio augurare – specifica la deputata – che non ci sia un sistema centralizzato”.
Su digitalizzazione e green si concentra l’intervento del leghista Lorenzo Viviani: “Chiediamo piano strategico per ammodernare in maniera concreta, e soprattutto veloce, il settore senza pensare ai piani tanto belli quanto irrealizzabili”.
“Non ho nessuna intenzione di centralizzare l’assegnazione dei fondi, ne parleremo sicuramente con le Regioni” risponde la Bellanova che poi aggiunge, “sarà un nostro impegno concreto quello di digitalizzare le aree interne per favorire l’aumento delle proposte di lavoro”.
Sulla facilitazione dell’accesso ai fondi, interviene anche Spena (FI): “è fondamentale rendere facile e rapido l’accesso ai fondi da parte dei nostri agricoltori in modo da renderli competitivi sul mercato e favorire anche il nostro export”. Su questo la risposta della Ministra è stata inequivocabile: “Il tema dell’export è fondamentale e lo tuteleremo in ogni forma possibile, ma questo tipo di sostegno saranno finanziati con fondi nazionali”.
Ultimo tema trattato è stato quella della pesca. A sollevare il tema è stata la Galizia (M5S) che ha posto la domanda su “come si possa investire per ammodernare le imbarcazioni delle flotte dei pescatori”. Anche su questo la Bellanova è stata chiara: “Siamo in costante contatto con il FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) per affrontare questo tema in quanto i fondi del Recovery non possono essere spesi per questo”.
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