Ambiente

Geotermia e biomasse chiedono sostegno al Governo

16
Settembre 2020
Di Redazione

Il 9 Agosto 2019 viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto noto come Fer1 (o Decreto Fer Mature) che disciplina il regime di incentivazione per l’energia prodotta da impianti alimentati a fonti rinnovabili.

Tale provvedimento fa menzione a impianti eolici, fotovoltaici, idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione; quindi a tecnologie rinnovabili più mature. Ma il Governo confermò, da subito, di non voler tralasciare le “fonti più innovative e costose”.

Per questo motivo EBS – l’Associazione dei Produttori di Energia da Biomasse Solide – e UGI – l’Unione Geotermica Italiana – hanno deciso di unire le forze e avviare un percorso di collaborazione e sostegno reciproco.

Primo atto di questo nuovo cammino è una lettera firmata dai Presidenti di entrambe le Associazioni ed indirizzata al Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli, referente del decreto, nonché a tutti gli altri Ministri competenti, con il raggiungimento dei seguenti obiettivi: l’inserimento nel prossimo decreto Fer2 dei settori di produzione di energia da geotermia e da biomasse, e il riconoscimento di una forma di sostegno alla generazione energetica, aggiuntiva ai ricavi di vendita dell’energia sul libero mercato.

Le due Associazioni tengono sia a sottolineare le necessità sia di rendere efficiente il percorso autorizzativo per nuovi impianti, con iter chiari e tempistiche certe, sia di tutelare con misure concrete il patrimonio italiano degli impianti di produzione energetica esistenti; in modo da scongiurare il rischio di una progressiva dismissione di centrali ancora in condizioni efficienti di esercizio, poiché ancora in grado di fornire energia rinnovabile e di produrre rilevanti positive ricadute sull’intero Sistema Paese.

Tra le principali caratteristiche della produzione di energia da geotermia e da biomasse, oltre al garantire la produzione da risorse rinnovabili e nazionali ed emissioni climalteranti nette pari a zero, vi è la programmabilità, che consente – anche grazie alla capacità degli impianti del settore di superare le 8.000 ore l’anno di lavoro – una produzione continuativa e regolare, indipendentemente dalle condizioni climatiche. Questo porta un evidente vantaggio del sistema elettrico ed in particolare del suo bilanciamento tra domanda ed offerta analogamente a quanto fanno in questo senso le centrali termoelettriche da fonti tradizionali.

Inoltre, il sistema industriale di tali produzioni investe da sempre ingenti risorse per far fronte alle nuove sfide energetiche europee e nazionali, puntando sulle migliori tecnologie disponibili sull’abbattimento delle emissioni, sulla sostenibilità delle matrici impiegate, sulla riduzione dei costi.

Adele Manzella, Presidente UGI, ha dichiarato: “Siamo felici di annunciare l’inizio di un nuovo percorso insieme ad EBS. Crediamo molto in questa collaborazione e siamo sicuri che porterà risultati concreti aprendo grandi opportunità per entrambe le Associazioni”.

“Riteniamo fondamentale che le aziende del settore vengano salvaguardate, anche allo scadere del vigente sistema incentivante, così da garantire la sostenibilità degli interventi di ammodernamento e di mantenimento in condizioni ottimali di esercizio della capacità produttiva installata” sottolinea Antonio Di Cosimo, Presidente di EBS.

Considerando che il settore, solo in Toscana, dà lavoro a circa 5.000 occupati, è auspicabile che il Decreto Fer2 segua lo stesso percorso del Decreto Fer Mature nel minor tempo possibile.

 

 

Redazione

 

 

Photo Credits: Energia Plus

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