Economia

Auto, la Germania trova l’accordo per escludere l’e-fuel dallo stop europeo

27
Marzo 2023
Di Giampiero Cinelli

Si chiama e-fuel, viene definito un “carburante neutrale”. È sintetico e non impatta come la benzina tradizionale. Ancora scarsamente diffuso, ma in Germania ci sono impianti che lo producono (Cinque. In tutta Europa sono 12). Il governo tedesco ha appena annunciato che dalla direttiva europea sullo stop alle auto a scoppio dal 2035, verrà escluso proprio questo tipo di combustibile. Se, tuttavia, per la Germania è una vittoria, significa che non lo è per l’Italia, che non ha disponibilità di e-fuel e il cui governo si è dichiarato contrario alla direttiva. La quale, a questo punto, dovrebbe sbloccarsi dopo un primo ripensamento.

Il patto è stato annunciato dal Ministro dei trasporti tedesco Volker Wissing (FDP) e il Vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans via Twitter. Timmermans ha dichiarato: «Abbiamo trovato un accordo con la Germania sull’impiego futuro dei carburanti sintetici sugli autoveicoli». Così Wissing: «La strada è libera, l’Europa resta neutrale sulle tecnologie».

Come si era vociferato, dunque, probabilmente il rinvio del testo sulle auto a benzina sottintendeva la necessità di un compromesso di questo tipo. La Germania, infatti, come viene riportato da più parti, aveva minacciato di far saltare l’accordo, se la Commissione non avesse inserito una clausola su come immatricolare i veicoli a carburante sintetico. L’organo guidato da Ursula von der Leyen pensava infatti di applicarla solo ai veicoli utilizzati per le emergenze.

Nel concreto, ora la modifica avrà bisogno di una pianificazione per realizzarsi pienamente, si stima nell’autunno del 2024, in seguito a un atto legislativo delegato da parte della Commissione che indichi una modifica sulla futura legge. A quel punto però la palla tornerebbe al parlamento che potrebbe porre un veto.

Cosa sono esattamente gli e-fuel

L’accordo raggiunto non deve fuorviare, inducendo a pensare che le automobili che viaggino a carburante sintetico non emettano anidride carbonica. Il punto è un altro: gli e-fuel vengono ricavati da acqua, Co2 e corrente elettrica. Ma il processo di lavorazione viene da fonti rinnovabili, che dunque non contribuiscono a ulteriori rilasci inquinanti. Inoltre, l’anidride utilizzata è presa dall’atmosfera. Nella fase poi di combustione nel motore, si libera la stessa quantità di Co2 utilizzata per la creazione del carburante, comunque inferiore a quella degli altri carburanti.

Costi-benefici

Gli effetti complessivi benefici a livello ambientale dunque ci sono, ma in realtà i siti di produzione risultano ancora pochissimi. Siamo ancora nella fase della sperimentazione e non si è ancora pronti a soddisfare una potenziale domanda del mercato, che ora coprirebbe solo il 2% dell’intero circolante. Secondo i detrattori una tecnologia del genere garantirebbe effetti sistemici limitati. Tutte valutazioni che dovranno passare per l’iter democratico, dove si dovrà valutare se proposte del genere sono davvero costruttive o mirano soltanto a rallentare il processo di transizione. L’efficienza energetica di un auto e-fuel è infatti quattro volte inferiore a quella di un auto elettrica. In tal caso la maggiore razionalità della produzione cozzerebbe con un’aumentata necessità di alimentazione. Infine, sarà importante capire quante case automobilistiche saranno propense a sviluppare questo prodotto quando gran parte degli investimenti sono già stati programmati sull’elettrico.

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