Economia
Pilot Regime, verso la regolamentazione della blockchain
Di Luca Carabetta
Il 16 marzo il Governo ha emanato il Decreto-Legge sulle DLT (Distributed Ledger Technology), un provvedimento che era atteso da tempo in quanto attuazione del cosiddetto “Pilot Regime” (Regolamento Europeo 2022/858) in discussione da diversi mesi e da implementare entro il 23 marzo.
Il Pilot Regime nasce come un perimetro entro cui testare e validare una possibile regolamentazione europea del settore blockchain in condizioni controllate. Il programma durerà tre anni, al termine dei quali l’ESMA (European Securities and Markets Authority) realizzerà due report per il Parlamento Europeo e per il Consiglio Europeo: un’analisi dell’impatto della regolazione nei tre anni di sperimentazione e un documento con le proposte per il futuro del Pilot Regime stesso che potrà essere fermato, prorogato o modificato.
Venendo al merito del Decreto-Legge in questione, la novità più rilevante risiede nell’istituzione di registri digitali distribuiti per l’iscrizione di titoli finanziari come azioni, obbligazioni, titoli di debito emessi da società a responsabilità limitata e ulteriori strumenti di partecipazione e investimento. I registri distribuiti potranno essere istituiti da soggetti come banche, imprese di investimento, istituti di moneta elettronica, imprese assicurative e altri soggetti finanziari. La vigilanza sui registri è attribuita a Consob e Banca d’Italia.
Pur riconoscendo il meritevole lavoro dei Ministeri nel recepire nell’ordinamento italiano le disposizioni europee, è bene dar voce a chi – nell’ecosistema fintech – solleva dubbi sulla difficoltà implementativa, sul rischio di un maggiore carico burocratico nei confronti degli operatori e in particolare delle Pmi, e sull’assenza di un regime transitorio in grado di tutelare quei soggetti che già prima di questo ultimo Decreto-Legge si erano specializzati in questo ambito.
In questo senso è bene ricordare che ora il testo dovrà passare all’esame del Senato prima e della Camera poi, per arrivare all’approvazione definitiva entro i primi giorni di maggio. Sarebbe più che opportuno dar voce agli operatori attraverso audizioni formali in sede di Commissione Parlamentare in modo da evidenziare le criticità da superare e individuare soluzioni condivise, emendando il testo prima che venga convertito definitivamente in legge dello Stato.
In conclusione dobbiamo salutare con un razionale e composto ottimismo l’iniziativa europea in ambito cryptoassets, che oltre al Pilot Regime comprende il regolamento MiCA – Markets in Crypto Assets – ormai prossimo all’approvazione nonostante il recente slittamento. È un bene che sia un tema prioritario per l’Unione e per gli Stati Membri ma occorre evitare rischi di over-regulation, obsolescenza delle norme e limitazione di mercato.
Legislatori e regolatori dovrebbero sempre e comunque costruire percorsi normativi dando voce agli ecosistemi nazionali ed europei di appassionati, accademici e professionisti, valutando gli impatti di nuove leggi al fine di evitare di generare impatti negativi sia economici che burocratici, tutelando e promuovendo le nostre startup e imprese nell’ottica di una competizione che si gioca sul piano globale.