Pochi promossi e molti bocciati. Accordi prima presi e poi più volte saltati. Con la Lega che a sorpresa porta a casa da partito di minoranza due presidenze e il Pd che alla fine ha ottenuto quanto richiesto, mentre il Movimento 5 Stelle che da 16 (sulla carta per ragioni matematiche) non conquista neanche le 14 presidenze accordate e si accontenta di 13 e Leu, partito di maggioranza, che è rimasto a bocca asciutta e non era previsto. Tanto che il Ministro della Sanità Roberto Speranza (Leu) ha lasciato il Consiglio dei MInistri in corso e chiesto un "chiarimento politico".
Questo il bilancio del rinnovo delle 28 Presidenze delle Commissioni permanenti di Camera e Senato, che alla luce dei fatti (molto notturni) è stato un banco di prova durissimo per la tenuta della maggioranza. Una battaglia non solo M5S-Pd ma anche molto interna ai due partiti, comunque alla fine portata a casa quasi all'alba ma con perdite e polemiche che avranno un'eco importante anche per altre decisioni di più ampia portata quali le trattative sulle alleanze per le regionali alle porte, il decreto Agosto e più in là la Manovra Finanziaria.
Ma andiamo con ordine. Partiamo dalle sorprese. Pietro Grasso era impredicato di presidere secondo l'accordo di maggioranza la Commissione Giustizia del Senato. Così non è andata (nei corridoi parlamentari il tormentone era l'aggetivo "giustizialista"). Alla fine proprio alla giustizia l'ha spuntata il leghista Andrea Ostellari. Stessa musica, sempre al Senato, per la presidenza della Commissione Agricoltura, con Gianpaolo Vallardi (Lega) che a sorpresa batte l'indicato Pietro Lorefice (M5S).
Quasi surreale quanto successo sempre per la Commissione Giustizia, ma di Montecitorio. Grazie allo scollamento evidente tra la base e i vertici del Movimento 5 Stelle col voto segreto viene eletto "per sbaglio" il renziano Catello Vitiello. Per far sì che l'errore non mettesse a rischio l'intero accordo di maggioranza tra Pd, M5S, Iv e Leu, Vitiello presenta delle dimissioni-lampo, si rivota e la vittoria va al predestinato Mario Perantoni (M5S).
Anche l'elezione di Piero Fassino a presidente della Commissione Esteri della Camera nonostante fosse concordata non è stata affatto gradita dai membri M5S della Commissione stessa. Hanno fatto partire un'immediata mail di lamentela diretta ai vertici del Direttivo del Movimento, il cui senso è quello di sottolineare come la perdita della presidenza in questione a favore di un detrattore di lunga data di Beppe Grillo e dei Pentastellati in generale come Fassino abbia troppo il sapore del danno oltre la beffa.
Se nel Movimento è ormai palese lo scollamento base-direttivo, nel Pd sono tornate di moda le correnti. In particolare è emerso forte l'ossimoro secondo cui Base Riformista è quella numericamente più forte in Parlamento ma è minoritaria nel partito.
Da segnalare anche traffico molto forte per la presidenza della Commissione Industria del Senato, che alla fine con la conferma di Gianni Girotto il Movimento è riuscito a difendere dall'avanzata di Dario Stefano (Pd), alla fine dirottato alla Commissione per le Politiche Ue, a discapito dell'indicato inizialmente Gianni Pittella, già vicepresidente del Parlamento europeo.
L'esito finale delle estenuanti trattative lascia strascichi di malumori importanti. Lo testimonia una nota a firma di alcuni membri di maggioranza della Commissione Esteri della Camera: "Dopo aver perso la commissione agricoltura al Senato è necessario un momento di riflessione interno alla maggioranza che riguardi le scelte fatte finora e riconosca con spirito critico anche eventualmente alcuni errori commessi".
Alla Camera, dunque Fassino è stato eletto agli Esteri, Rizzo (M5S) confermato alla Difesa, Paita (Iv) ai Trasporti, Serracchiani (Pd) Lavoro, Rotta (Pd) Ambiente, Nardi (Pd) Attività produttive, Casa (M5S) Cultura, Battelli (M5S) Politiche Ue, Lorefice (M5S) Affari sociali. Gallinella (M5S) è confermato a presiedere l'Agricoltura, Melilli (Pd) il Bilancio. Perantoni (M5S) è diventato presidente della commissione Giustizia, dopo le dimissioni di Vitiello (Iv). Marattin è stato eletto alle Finanze.
Questi i nuovi Presidenti di Commissione al Senato: Affari Costituzionali: Dario Parrini (Pd); Giustizia: confermato Andrea Ostellari (Lega), mentre il nome proposto dalla maggioranza eran quello di Pietro Grasso (Leu); Esteri: Vito Petrocelli (M5s); Difesa: Roberta Pinotti (Pd); Bilancio: Daniele Pesco (M5s); Finanze: Luciano D'Alfonso (Pd); Cultura: Riccardo Nencini (Psi-Iv); Lavori Pubblici: Mauro Coltorti (M5s); Agricoltura: Giampaolo Vallardi (Lega), confermato alla guida della commissione, mentre il nome proposto dalla maggioranza era quello di Pietro Lorefice (M5s); Industria: Gianni Girotto (M5s); Lavoro: Susy Matrisciano (M5s); Sanita': Annamaria Parente (Iv); Ambiente Wilma Moronese (M5s); Politiche Ue: Dario Stefano (Pd).
Carlo Biondi
Photo Credits: Il Ciriaco