Politica
Allargamento Eurozona: in corsa in 7, Bulgaria e Croazia le più vicine
Di Redazione
Sembra facile fare una frittata…Così come sembra facile entrare nell'Eurozona e adottare la moneta unica. Ma così non è. Lo dimostra il recente report della Commissione UE che ha analizzato i passi in avanti dei 7 Paesi candidati ad aggiungersi ai 19 in cui l'Euro è già la valuta ufficiale: Bulgaria, Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Svezia e Ungheria. Ebbene, la foto scattata da Bruxelles non lascia intravedere un allaragamento spedito dell'Eurozona. Anzi.
Andiamo con ordine. Al momento nessuno dei 7 Paesi ha tutte le carte in regola per fare il grande salto. E questa è la prima notizia. Ma poi bisogna fare i necessari distinguo tra la situazione dei diversi Stati membri UE candidati all'ingresso.
I criteri cui guarda Bruxelles sono 4: stabilità dei prezzi, finanze pubbliche "sane e sostenibili", stabilità del tasso di cambio e tassi di interesse a lungo termine non superiori del 2% rispetto al tasso dei tre Stati membri che hanno ottenuto i migliori risultati in termini di stabilità dei prezzi. Ed è qui che casca l'asino, perché nessuno dei 7 Paesi "soddisfa il criterio del tasso di cambio", perché nessuno è membro del meccanismo di cambio ERM II. Per effettivamente entrare nell'Eurozona ci vogliono 2 anni di partecipazione al meccanismo senza gravi tensioni.
Per quel che riguarda la stabilità dei prezzi Svezia e Croazia soddisfano i criteri richiesti, mentre Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria e le stesse Croazia e Svezia soddisfano il criterio delle finanze pubbliche. Sui tassi di interesse a lungo termine sono a posto Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Polonia e Svezia. Ma per tutti manca il quarto criterio.
Tenuto conto di questi risultati i due Paesi più vicini ad entrare nell'Eurozona sono al momento Bulgaria e Croazia, perché si accingono ad aderire al meccanismo ERM II. Ma questo significa che per vedere il numero 20 comparire nella lista dei Paesi dell'Eurozona bisognerà aspettare (almeno) il 2022.
Piccola postilla: la Danimarca è l'unico Paese dispensato dalla clausola opt-out dall'obbligo di adozione della moneta unica, mentre tutti gli altri Paesi sono obbligati legalmente ad aderire. Caso particolare la Svezia, dove nel lontano 2003 un referendum bocciò l'adozione dell'euro.
Paolo Bozzacchi