Salute

World No Tobacco Day: aiutare a smettere e tutelare i minori

01
Giugno 2020
Di Redazione

 

Diciamoci la verità. La lotta antifumo ha fallito. Bisogna fare qualcosa di diverso per i fumatori, soprattutto per quei 3 fumatori su 4 che non vogliono o non riescono a smettere e che desiderano ardentemente farsi meno male. Ma anche per i giovani che sono affascinati dal mondo del fumo, spesso incantati dal massiccio lavoro del marketing e della pubblicità delle multinazionali del tabacco.

Il fallimeno della lotta antifumo è dimostrato dal fatto che da tempo ci sono 80mila vittime l'anno in Italia a causa di patologie tabacco-correlate. E sono state confermate anche quest'anno, in occasione del World No Tobacco day del 31 maggio scorso.

Le multinazionali del tabacco hanno bisogno di ingrandire la torta del mercato per continuare a crescere. E lo fanno puntando decise ai ragazzi (sempre più giovani) sfruttando al meglio gli strumenti di comunicazione più efficaci del momento: i social network. Perciò Instagram, Tik Tok, YouTube, Facebook e Twitter ammiccano ai ragazzi per farli cominciare a dipendere dal tabacco. Prima possibile.

Non è un caso che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (cui Donald Trump ha appena sospeso i finanziamenti USA) abbia dedicato il World No Tobacco 2020 in piena pandemia da Covid19 alla protezione dei giovani dalle manipolazioni dell'industria del tabacco.

La battaglia antifumo, dunque, si è spostata sui giovani. I ragazzi possono accendere la loro prima sigaretta e contestualmente accendere un mutuo di almeno 30 anni presso la fantomatica World Tobacco Bank (nome di fantasia), i cui maggiori azionisti di riferimento si chiamano Philip Morris Intenational, Japan Tobacco, Altria, Imperial Brands e China National Tobacco. 

Secondo l'OMS bisogna fermare l'emorragia di giovani che entrano nel mondo del fumo. All'appello del World No Tabacco Day in Italia hanno risposto l'Associazione Nazionale Produttori Fumo Elettronico (ANAFE), insieme alla LIAF (Lega Italiana Anti Fumo) e al MOIGE (Movimento Italiano Genitori) che hanno presentato un vero e proprio Manifesto sul rischio ridotto che comporta la sigaretta elettronica rispetto a quella tradizionale e ai prodotti a tabacco riscaldato.

Una compagine inedita quella tra ANAFE, LIAF e MOIGE, che unisce forze ben radicate nel sociale legate a doppio filo ai giovani. Questi i principali messaggi lanciati dal Manifesto: proporre ai fumatori che non riescono a smettere un'alternativa meno dannosa (sottolineando che la scelta migliore rimane sempre quella di smettere, o meglio ancora di non cominciare), tutelare in ogni modo i giovani e in particolare i minorenni non fumatori dal cominciare a fumare sigarette o consumare tabacco, o utilizzare prodotti con o senza combustione, contrastare in ogni modo la vendita ai minorenni di sigarette elettroniche e liquidi da inalazione. 

D'altronde è provato scientificamente da decenni che la nicotina dia dipendenza, ma è più recente l'unanime consenso della comunità scientifica internazionale che ciò che crea i maggiori danni sia la combustione del tabacco attraverso la quale si assume la nicotina. E' per questo che sempre più fumatori di sigaretta tradizionale passano alla sigaretta elettronica, cioé iniziano a svapare, per i non avvezzi a farsi una sorta di aerosol con liquido aromatico.

Chi vuole smettere dovrebbe anzitutto liberarsi dalla combustione, poi magari abbassare gradualmente il livello di nicotina assunta quotidianamente (e con la scelta del liquido per lo svapo si può fare facilmente), infine arrivare a sentire talmente poco la dipendenza da nicotina da poter smettere definitivamente senza troppo sacrificio. Quante volte abbiamo sentito la storia "ho provato tante volte a smettere ma ci sono sempre ricascato"?

 

Paolo Bozzacchi 

 

 

 

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