Politica
L’anno che verrà, cosa ci dovremo aspettare dai politici
Di Pietro Cristoferi
“Caro amico, ti scrivo, così mi distraggo un po’” cantava Lucio Dalla e da sempre l’Anno che verrà, questa lettera ad un amico per raccontargli le sorprese di un nuovo inizio, costituisce la colonna sonora della notte di San Silvestro degli italiani. Quest’anno ci ha sorpreso per molte cose, fatti, accadimenti ed evoluzioni che hanno stravolto (ancora di più se il Covid non fosse bastato) la nostra routine quotidiana. Di questi fatti dell’anno ne abbiamo parlato approfonditamente nel nostro Yearly Book 2022, ma cosa ci dovremo aspettare da questo 2023? Come gli appunti inaugurati sui profili social da Giorgia Meloni abbiamo provato a scrivere dei buoni propositi per il nuovo anno di chi ha dominato la scena politica in questi mesi, perché è pur vero che “la televisione ha detto che il nuovo anno, porterà una trasformazione, e tutti quanti stiamo già aspettando”.
Giorgia Meloni
Caro Diario, anzi Carissimi Appunti di Giorgia, quest’anno è stato sensazionale: siamo a Palazzo Chigi, ma il prossimo sarà assai arduo. Saremo impegnati a dimostrare che per anni di opposizione faranno seguito anni di Governo fermamente saldi sulla tolda dell’Italia. Per ora abbiamo il favore della luna di miele con gli elettori, ma i prossimi mesi destano qualche preoccupazione sia per i temi energetici a cui servono risposte e per l’attuazione del PNRR. Confido nella mia buona stella per guidare, nelle acque sconosciute del futuro, i nostri patrioti.
Matteo Salvini
Caro Matteo del Futuro, quando leggerai queste righe per l’anno nuovo ricordati che non sei al Ministero dell’Interno ma ogni giorno hai la possibilità di inaugurare ponti, strade, ferrovie, trafori e tante di quelle fondamentali infrastrutture che ti piace elencare. Batti sempre il pugno con Giorgia sul tema della sicurezza e dei porti chiusi, potrebbe scordarlo e rivendica sempre la sicurezza degli italiani come tua vittoria, battaglia, conquista. Torneranno i tempi migliori del Viminale (o almeno devi sperarlo). Bada ai nemici, ma anche agli amici (o chi si dice tale).
Silvio Berlusconi
Cara e amatissima Dudù, ti prego fai che il Monza non retroceda in Serie B.
Aspirante futuro segretario del PD
Carissimo Gazebo che da anni mi accompagni nelle molte imprese e battaglie della sinistra, di piazza in piazza, strada in strada, scarpa consumata ad ogni marciapiede, ti prego fammi vincere queste primarie e insieme salveremo il PD, uniremo le correnti sotto un nuovo Ulivo di pace.
Giuseppe Conte
Caro Beppe, dobbiamo gufare che il PD si sciolga così riempiremo il nostro consenso. Stare all’opposizione ci farà bene e la difesa strenua del reddito di cittadinanza rafforzerà la nostra base. Torneremo a riveder le stelle (speriamo).
Matteo Renzi
Caro Palazzo Chigi, mi manchi tremendamente ora stai passando questo innamoramento per la Meloni ma ti prego torniamo insieme. Sono disposto forse anche a cedere, dialoghiamo anche senza Calenda. Come dici entrare in maggioranza? Su certi temi autonomia, tasse, riforma costituzionale in senso presidenziale, lavoro, giustizia si può andare d’accordo con loro, ma non toccatemi la 18App.
Carlo Calenda
Non ho buoni propositi per l’anno nuovo, ho solo certezze: la federazione repubblicana, centrista, liberale, democratica e popolare al 40%. Siamo noi la maggioranza del Paese.
Sergio Mattarella
Carissimi concittadini, sono un po’ stanchino. La pensione tarda ad arrivare e chi lo sa che una mattina non decida di prendere nuovamente in affitto quell’appartamentino in zona Trieste-Parioli in cui numerose volte ho rimandato il trasloco.
Mario Draghi
Carissima Angela, anche io come te sono pensionato ma il futuro mi sembra si prospetti roseo. Si intende sono in riserva, riserva della Repubblica. A Giorgia ho lasciato la tavola imbandita e potrei essere io l’ospite a cui viene servito il piatto più prelibato: il dessert.