Walking in the Bubble
Meloni con gli ambasciatori, la cultura nel Pnrr, Acquolina per la Caritas
Di Gianfranco Ferroni
A Roma, alla Farnesina, nuova giornata della conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia nel mondo, intitolata “La diplomazia italiana al servizio del Paese in un mondo che cambia”. Nella sessione “Strumenti innovativi di diplomazia economica e della crescita”, interventi del ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, e del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Di seguito, sessione su “L’attrattività dell’Italia nel mondo”, con interventi del ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, del ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini, e del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Quindi una cerimonia di consegna delle borse di studio dell’associazione “Mama Sofia” in memoria dell’ambasciatore Luca Attanasio. Oggi alla conferenza partecipa, tra gli altri, Barbara Beltrame, vice presidente di Confindustria per l’Internazionalizzazione. Nel pomeriggio è atteso l’intervento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Oggi alla Camera dei Deputati, presso la commissione Cultura, si svolge l’audizione della responsabile dell’Unità di missione per l’attuazione del Pnrr presso il ministero dell’Istruzione e del merito, Simona Montesarchio, sullo stato di attuazione del Piano nelle materie di interesse della commissione.
Martedì presso l’Ostello Don Luigi Di Liegro, una delle strutture di accoglienza della Caritas di Roma, il gruppo Acquolina ha preparato una cena per 150 ospiti della struttura. Un regalo speciale per un Natale in nome della solidarietà, una cena “stellata” per chi non può permetterselo. Il gruppo Acquolina, del quale fanno parte il ristorante 2 stelle Michelin, Acquaroof Terrazza Molinari, la pasticceria Velo e l’ultimo arrivato Alto, ristorante e cocktail bar, condivide con la Caritas i capisaldi su cui questa si fonda e per cui è nata nel 1971: educare la collettività sulle difficoltà dei più bisognosi e sensibilizzarla ad uno scambio reciproco e non unidirezionale. L’indirizzo romano non è nuovo infatti all’impegno sociale e tra i fautori dei valori dell’intero gruppo ci sono l’executive chef Daniele Lippi, il pastry chef Andrea Cingottini e lo chef Matteo Cavoli. «La mia è una cucina contemporanea anche e soprattutto per i principi a cui si ispira. Così è stato con “Terra Arida” il dolce che ha posto l’attenzione sulla crisi climatica e ambientale; e così sarà per questo importante appuntamento con la solidarietà. Si è davvero contemporanei solo quando si vuole aiutare lasciando il segno con un atto concreto» dice Lippi. Acquolina affonda le sue radici all’interno dell’Hotel The First Arte, il primo dei tre boutique hotel, gli altri due sono The First Dolce e The First Musica, del gruppo The Pavilions Hotels e Resorts. All’appuntamento hanno partecipato, non solo gli chef dei vari outlet ristorativi, ma anche il Restaurant Manager Benito Cascone, Davide Fresiello, Luigi Traettino, il general manager del gruppo Andrea La Caita e tutti i collaboratori del gruppo Acquolina e dei tre alberghi The First: Arte, Dolce e Musica. L’indirizzo romano ha recentemente conquistato la seconda stella Michelin.
Si chiama “Ovindoli Sottosopra” ed è un ambizioso progetto ideato da Gianluca Schicchi, che da 15 anni si impegna per valorizzare il territorio di Ovindoli e del Parco Sirente – Velino, da Giorgio Tammaro, uno dei soci del Piper Club, locale storico della capitale, e da Fabio Di Vilio, chef de La Scialuppa da Salvatore a Fregene. Nasce per stravolgere lo splendido territorio su cui sorge Monte Magnola e per portare fino alla sua vetta più alta divertimento, musica, buon cibo, eventi e tante attività. Ecco così il Rifugio 2027, uno chalet a 2027 metri di altitudine dai piedi degli impianti. Una struttura in legno che accoglie fino a 160 coperti per una proposta food in nome della tradizione prettamente abruzzese ma fruibile in versione smart: polenta, zuppe, panini, primi piati, arrosticini e salsicce alla griglia, salumi e formaggi locali con confetture salate home made, di cipolle o peperoni. Tutto è fatto al momento con materie prime di altissima qualità. La giornata però è scandita dal sole, si parte alle 8.30 del mattino fino alla chiusura degli impianti alle 16.30. Un vero e proprio pit stop dove fare colazione con strudel, torte di mele, crostate, biscotti e cornetti, ciambelline e bevande calde, pranzare, ma soprattutto far festa con aperitivi all day long con tapas locali. Partner del progetto è Bernabei, la cantina di Roma per eccellenza dal 1933.
Raccontare il vino ai giovani. Approfondendo tematiche storiche, sociali e culturali con l’obiettivo di promuovere un consumo basato sulla conoscenza e sulla consapevolezza. E’ nato così il progetto Roma DOCet che caratterizzerà diversi appuntamenti del calendario 2023 messo a punto dal Consorzio di Tutela Vini Roma Doc e che ha avuto il suo battesimo “accademico” nell’Aula Moscati dell’Università di Roma Tor Vergata, Macroarea di Lettere e Filosofia. Dove, di fronte a una platea numerosa composta non solo da studenti ma anche da docenti, giornalisti e addetti ai lavori, si è tenuta la tavola rotonda “Dalla Roma Caput Vini alla Roma Doc”, un viaggio attraverso i millenni durante il quale è emerso il ruolo fondamentale che il vino ha sempre avuto nella storia di Roma. A introdurre gli studenti in questo affascinante percorso Ernesto di Renzo, docente di antropologia del gusto, che ha illustrato le diverse fasi che hanno caratterizzato il binomio vino-Urbe da sempre. “Per il nostro ateneo è un piacere confermare il legame che si è venuto a creare con il Consorzio Roma Doc”, ha spiegato Di Renzo, “che ci offre tra l’altro l’opportunità di fornire esperienze dirette ai nostri studenti, in particolare a coloro che frequentano il corso di laurea in Scienze del Turismo e di Turismo Enogastronomico. Spiegare loro i mille significati che il vino ha nella storia dell’uomo non è soltanto utile materiale di studio ma anche un indispensabile viatico per un consumo consapevole del vino stesso”. L’incontro, moderato da Stefano Carboni, docente del corso Sociologia dei Comportamenti e dei Consumi Alimentari, ha visto intervenire Sabrina Alfonsi assessore Agricoltura e ambiente del Comune di Roma, Claudio Di Giovannantonio per l’Arsial, Michela Irione per Vini Buoni d’Italia e Tullio Galassini presidente Consorzio Roma Doc. «La mission principale di un Consorzio», ha sottolineato Galassini, «è quella di promuovere le etichette del proprio territorio, effettuare dei controlli, operare nella comunicazione. Ma quando si porta in giro un nome come Roma, viene spontaneo muoversi anche su altri sentieri. Quello dell’educazione e della narrazione del vino come trait d’union tra storia, cultura e sociale, rappresenta per tutti noi un quid plus irrinunciabile. La partnership con Tor Vergata ci consente di avere un contatto diretto con i giovani, cosa che riteniamo fondamentale per il nostro progetto Roma DOCet. Un progetto che si svilupperà nei prossimi anni e per il quale sappiamo di poter contare sulla necessaria collaborazione delle istituzioni».