Politica
La legge di bilancio incalza, i terreni di confronto tra i partiti
Di Giuliana Mastri
L’iter della legge di bilancio continua incalzante. Dev’essere approvata entro il 31 dicembre. Un tempo stretto entro cui si cerca di blindare la manovra economica venendo anche incontro a parte delle richieste della maggioranza, oltre che, eventualmente, dell’opposizione.
In maggioranza uno snodo sono le pensioni minime. Forza Italia le vuole a 600 euro, almeno per gli over 75. Da indiscrezioni pare che alla fine verranno portate a 590 euro, ma gli uffici parlamentari hanno bisogno di vedere le coperture. Altro punto che probabilmente dovrà essere risolto in una cabina di regia è quello dell’utilizzo del Pos sotto i 60 euro, su cui il governo è stretto tra la morsa dell’Europa e i dubbi degli alleati. Domenica si iniziano a votare gli emendamenti in Commissione Bilancio della Camera, il testo dovrebbe arrivare in aula il 20 e il Senato potrebbe dare il via libera definitivo il 29 dicembre. Confermato intanto il taglio di due punti del cuneo fiscale sulle retribuzioni fino a 35.000 euro lordi e di 3 punti per i redditi fino a 20.000 euro.
La manovra non può ignorare il Pnrr. In merito sarebbe prevista per venerdì una cabina di regia, per avviare un decreto atto a risolvere i ritardi del Piano. Bisogna anche qui fare presto, pena la perdita della terza tranche di prestiti da 19 miliardi. Per quanto riguarda invece i cambiamenti al Pnrr, finalmente vi sono spiragli, perché l’Ue ha accettato le proposte di modifica presentate dal Lussemburgo e ha avviato una valutazione su quelle presentate dalla Germania.
Mezzogiorno
Giorgia Meloni ha recentemente annunciato sui social che la Commissione europea ha acconsentito anche per il 2023 alla decontribuzione per le assunzioni fatte al sud. Il premier ha detto che vuole rendere strutturale la misura ed estendere al 2023 tramite un emendamento anche i crediti d’imposta per le aziende del Mezzogiorno, le zone economiche speciali e le aree terremotate.
Nel centrodestra prosegue poi il dibattito su Opzione Donna. Si è vicini a un’intesa per prorogarla di sei mesi. Oltre a un micro-bonus per favorire il rinvio dell’uscita dal lavoro di chi ha i requisiti contributivi per il pensionamento anticipato, ma anagraficamente è solo vicino.
Voucher
Lo strumento del Voucher verrà esteso alle attività quali discoteche, sale da ballo, night club e attività simili con un plafond massimo di 10.000 euro e a condizione che l’attività abbia dai 5 ai 10 dipendenti. Il settore agricolo godrà di maggiore flessibilità. Tuttavia pure nel centrodestra si discute di limitare il plafond a 5.000 euro.
Smart Working
Grazie all’emendamento del presidente della Commissione Lavoro della Camera Walter Rizzetto (FdI) lo smart working verrà prorogato fino a giugno 2023 per i lavoratori fragili, inclusi anche i malati oncologici e i lavoratori con figli under 14.
Le critiche
Tra i detrattori di questa finanziaria anzi tutto si sindacati confederati Cgil, Cisl e Uil, che chiedono un taglio del cuneo fiscale maggiore, al 5%, la detassazione degli aumenti contrattuali e il salario minimo. Insufficienti secondo le sigle anche le politiche pensionistiche. Anche le opposizioni giudicano il documento, nella sua sostanza, troppo stringente e orientato a una redistribuzione verso l’alto. Un giudizio emesso tra l’altro considerando il capitolo sui lavoratori autonomi, a quanto pare avvantaggiati.