Walking in the Bubble

Nuvola di libri, Ivrea, film di Ettore Scola e Fondazione Cini

09
Dicembre 2022
Di Gianfranco Ferroni

A Roma è in scena la fiera nazionale della piccola e media editoria, meglio nota come “Più libri più liberi”, pomposamente definito come “l’incontro culturale più importante della capitale dedicato esclusivamente all’editoria indipendente”, promossa e organizzata dall’Aie, l’Associazione italiana editori guidata da Ricardo Franco Levi (detto anche “l’uruguagio”, ricordando Gianni Brera: è nato in quel di Montevideo, e inoltre è un prodiano di ferro), nella sede del Roma Convention Center La Nuvola dell’Eur. Altissima l’affluenza, con il pubblico ad affollare le biglietterie sin dalle prime ore del mattino. Ma pure i “presentatori”, o “moderatori”, sono tantissimi. Qualche nome? Presidente di “Più libri più liberi” è Annamaria Malato, che a Roma è stata la metà di Raffaele Ranucci, imprenditore che ha attraversato lungamente la politica italiana, diventando anche senatore Pd. Il sottosegretario al Ministero della Cultura Vittorio Sgarbi non poteva mancare, prima di correre verso Milano alla prima della Scala, e nella capitale ha ricordato che «per i giovani scrittori pubblicare è un’avventura che a volte può essere frustrante ma proprio presso i piccoli editori, persone coraggiose che affrontano questo mare in tempesta, un autore può trovare rifugio e conforto. I ragazzi popolano questo mondo che porta con sé il pensiero della libertà. I libri sono una difesa con cui i giovani possono combattere per il proprio futuro». Il sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri? C’era. E ha dichiarato che è «davvero bello ripartire con una edizione straordinaria di “Più libri più liberi”. Una fiera in crescita per importanza, qualità e rilievo internazionale. Piccola e media editoria rappresentano la spina dorsale della nostra industria culturale. Tantissime occasioni di dibattiti e confronto sui grandi temi del nostro tempo: un evento che Roma Capitale sostiene completamente». Sì, mettiamoci anche l’Ice, con Roberto Longo, direttore generale dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, il quale ha voluto rimarcare che «la fiera si inserisce in una serie più ampia di iniziative tese a crescere ed essere più presenti nell’ambito internazionale». Eur Spa? Presente. «È incredibile il lavoro fatto finora da questa fiera» ha dichiarato l’a.d. Angela Maria Cossellu, «è un evento culturale che ha permeato la città. Grazie alla Nuvola come polo attrattivo avremo più di mezzo milione di visitatori. Il binomio cultura e grandi eventi è un volano per l’immagine di Roma e dell’Eur. Creiamo valore culturale, economico, sociale e pubblico. Mi auguro che possiate perdervi negli angoli della Nuvola e ritrovarvi nei vostri autori». Poi ecco iI presidente del gruppo piccoli editori Aie, Diego Guida. Intellettuali e vip? Luciano Canfora, Franco Cardini, Maria Grazia Calandrone, Giuliano Amato, Paolo Di Paolo, Alessandro Di Battista, Alessandro Barbero, Toni Capuozzo, Alessandra Sardoni, Guido Crainz, Maurizio Molinari, Simonetta Fiori, Gianfranco Pasquino, Nadia Terranova, Marino Bartoletti, Guido Vitiello, Ernesto Assante, Anna Foglietta, Edoardo Leo, Karin Proia, Paolo Virzì, Alessandro Baricco. E ovviamente Walter Veltroni.

Ivrea Capitale italiana del libro 2022 festeggia il Natale e apre le celebrazioni per il centenario della nascita di Italo Calvino, che ricorre nel 2023, con un’installazione di luci d’artista nel centro cittadino ispirata a uno dei suoi libri più amati, “Le città invisibili”. L’opera, realizzata dall’artista contemporaneo Paolo Amico, a cura dell’assessore alla cultura di Ivrea Costanza Casali e da un’idea di Paolo Verri, coordinatore del programma di Ivrea Capitale del libro, è composta da 63 striscioni bifacciali collocati nel cuore della città, in via Palestro e in via Arduino, e realizzati con un particolare effetto che li rende visibili in qualsiasi momento della giornata. Ognuno riporta una frase tratta da Le città invisibili e particolarmente “vicina” a Ivrea, per l’appunto la “città segreta” che dà il titolo all’intera opera. La tecnica scelta, che dona un particolare effetto luminoso, permette di vedere l’opera senza il bisogno dell’illuminazione esterna, una scelta precisa di sostenibilità ambientale e culturale di questo progetto, che non produce impatto ambientale e nello stesso tempo è fruibile da tutti, a qualunque ora del giorno, perché sempre visibile. Quest’ultimo aspetto è particolarmente significativo poiché è stato uno dei capisaldi intorno a cui si è sviluppo il dossier di candidatura di Ivrea a Capitale del libro 2022. L’opera rientra nel circuito di “Luci d’Artista”, il progetto della città di Torino che festeggia i 25 anni di attività. Nato nel 1998 per volontà dell’allora assessore alla cultura Fiorenzo Alfieri, è stato pioniere di un percorso espositivo d’arte contemporanea totalmente innovativo che ha coinvolto decine di artisti di fama internazionale italiani e stranieri chiamati a interpretare la luce. Le luci d’artista nascono come inedite luminarie per celebrare le feste natalizie e da subito diventano oggetto di un obiettivo ambizioso: creare una collezione pubblica di installazioni d’arte contemporanea, espressione di ‘una cultura alta capace di comunicare con tutti’, come affermava Alfieri che ne era stato il visionario ideatore. L’opera è stata inserita nella sezione “Torino omaggia”, con la formula “Ivrea omaggia”, dove la città presenta una selezione di opere alle quali attribuisce particolare rilievo. A inaugurare l’installazione è stata la lectio magistralis di Marco Belpoliti, scrittore, docente e critico letterario, nonché autorevole studioso contemporaneo di Calvino.

Domenica 11 dicembre alla Casa del Cinema di Roma si terrà l’ultimo appuntamento con “La Shoah nel cinema italiano”, rassegna cinematografica dedicata al tema della Shoah in Italia, organizzata dalla Fondazione Museo della Shoah e curata da Isabella Insolvibile. Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah, sottolinea come “giunti all’ultimo appuntamento di questo importante Progetto, svoltosi nella significativa cornice di Villa Borghese, possiamo affermare a gran voce che la trasmissione storica passa anche attraverso l’espressione artistica. Un vivo ringraziamento alla Regione Lazio per il supporto manifestato all’ iniziativa, che ha visto la partecipazione di celebri personalità del mondo dello spettacolo e che ha destato dibattiti originali e propositivi sul tema della Memoria. I risultati ottenuti, in termini di coinvolgimento di pubblico, ci confermano la qualità del percorso scelto, che ci impegniamo sin d’ora a reiterare e affinare nella prossima edizione, prevista in primavera”. L’ultimo appuntamento del Cineforum è con il film di Ettore Scola “Concorrenza sleale”, del 2001. Vi si raccontano le vicende di due commercianti di stoffe nella Roma del 1938. La concorrenza tra i due, un romano di religione ebraica e un milanese cattolico, diviene “sleale” quando l’introduzione della legislazione antiebraica travolge la vita del primo. Quest’ultimo, però, riceverà l’inattesa solidarietà, e poi l’amicizia, dell’ex rivale. Ospite dell’incontro sarà Silvia Scola, sceneggiatrice del film, in conversazione con la curatrice del Cineforum. Come sottolinea proprio Isabella Insolvibile, «il successo della seconda edizione del Cineforum dimostra che mettere insieme diversi linguaggi culturali funziona: la storia raccontata e “vista” nei film si fa conoscere attraverso un proficuo incontro di menti e sensibilità, garantendo che, così, il messaggio arrivi e resti».

Ultimi due appuntamenti del 2022 organizzati e ospitati a Venezia dal centro di digitalizzazione ArchiVe della Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore.  Lunedì 12 dicembre l’incontro è con Gazing Machines presentato dallo stesso autore Quayola, artista, tra i pionieri e più famosi impegnati nell’uso della tecnologia come mezzo espressivo, per riflettere sui principali temi della sua pratica artistica: dall’utilizzo di nuove tecnologie, alla creazione di software personalizzati da declinare attraverso performance audiovisive, video, sculture o opere su carta. L’ultimo incontro, mercoledì 14 dicembre alle è “Connessi”, conversazione con Guido Caldarelli e Alessandro Vespignani. Tra i massimi esperti internazionali della scienza dei sistemi complessi e delle applicazioni delle reti allo studio della società, illustreranno come sia possibile prevedere il futuro di una società analizzando i legami fra le persone, attraverso le connessioni: uno strumento matematico che, unito alla potenza computazionale, può spiegare e misurare azioni passate e prevedere eventi futuri che coinvolgono l’intera società come pandemie, crisi finanziarie, etc. L’evento sarà moderato da Maria Teresa Laudando.