Politica
Morto Roberto Maroni, protagonista della politica e rispettato da tutti
Di Giampiero Cinelli
Si è spento questa notte nella sua casa nel varesotto a 67 anni Roberto Maroni. Storico esponente della Lega Nord, è stato ministro, presidente di Regione in Lombardia e segretario del Carroccio. Era malato da tempo.
Ad annunciare la scomparsa la famiglia con questo messaggio: “Questa notte alle 4 il nostro caro Bobo ci ha lasciato. A chi gli chiedeva come stava, anche negli ultimi istanti, ha sempre risposto ‘bene’. Eri così Bobo, un inguaribile ottimista. Sei stato un grande marito, padre e amico. Il messaggio si conclude con una citazione: ‘Chi è amato non conosce morte, perché l’amore è immortalità, o meglio, è sostanza divina’ (Emily Dickinson)”.
Roberto Maroni ha dedicato una vita alla Lega. Laureato in giurisprudenza, ha conosciuto Umberto Bossi nel 1979 e fu tra i primi a rappresentare il partito in Parlamento nel ’92. Nel primo governo Berlusconi del ’94 ricopre la carica di ministro dell’Interno (non era mai toccato a un politico non appartenente alla Dc) e vicepresidente del Consiglio fino a quando, dopo soli sei mesi, Bossi decide di staccare la spina. Sarà poi ministro del lavoro e delle politiche sociali nel Berlusconi II dal 2001 al 2006 e ancora ministro dell’Interno nell’ultimo governo Berlusconi dal 2008 al 2011. Ha presieduto la Regione Lombardia dal 2013 al 2018.
Avendo attraversato i passaggi cruciali della Prima e Seconda Repubblica da protagonista, è degno di nota il suo temporaneo abbandono della Lega quando si scelse di far cadere il primo governo Berlusconi visto che lui non era d’accordo, e la piena adesione alla causa secessionista palesata nel 1996. Significativa anche una lettera fatta recapitare proprio a Maroni nel 2001. Il mittente, Marco Biagi, diceva di aver ricevuto minacce pesanti. Con Maroni ministro, infatti, si varò un’importante riforma del lavoro, a firma Biagi, che poi fu assassinato. Maroni aveva chiesto che Biagi ottenesse la scorta.
Da ministro dell’Interno si ricordano invece i decreti sicurezza, come quelli applicati negli stadi con l’introduzione della tessera del tifoso.
Tanti i messaggi di cordoglio giunti in queste ore da parte di politici e cariche istituzionali. Il premier Giorgia Meloni lo ricorda così
Questo il messaggio invece di Matteo Salvini, leader della Lega
«Un amico. Una persona perbene. Un uomo che ha portato buonsenso, concretezza e moderazione nelle Istituzioni. Da Parlamentare, da Ministro, da Presidente di Regione. Esce a testa alta dalla vita. Che la terra ti sia lieve», è il messaggio del ministro della Difesa Guido Crosetto.
Commozione e rispetto anche dalle opposizioni. Giuseppe Conte ha twittato «Con Roberto Maroni se ne va uno dei protagonisti della politica degli ultimi 30 anni. Il M5S esprime vicinanza al dolore dei suoi cari e della sua comunità politica». Così Matteo Renzi «Ciao Bobo. È stato bello conoscerti, è stato bello incrociare il tuo sorriso, è stato bello essere avversari ma collaborare sempre. Un abbraccio alla tua famiglia. Che la terra ti sia lieve».