Cultura
Archeologia: nelle Marche torna alla luce accampamento di 11mila anni fa
Di Redazione
Uno dei siti più importanti d'Italia e d'Europa. E' stato riportato alla luce un accampamento preistorico risalente a circa 11 mila anni fa in località Tolentino (Marche). Ne' da' notizia sul proprio portale web la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio delle Marche. L'insediamento "tra i piu' importanti e significativi della preistoria non solo italiana, ma europea" e' venuto alla luce a seguito delle indagini archeologiche preventive svolte nel sito del futuro polo scolastico "Filelfo" in contrada Pace in corso di realizzazione dalla Provincia di Macerata. "Le ricerche hanno portato alla luce i resti di un accampamento preistorico databile a circa 11-10mila anni fa, ossia alla fase antica del Mesolitico – fa sapere la Soprintendenza – Si tratta del periodo preistorico che segue il Paleolitico, l'epoca delle grandi glaciazioni, e precede il Neolitico, in cui avviene il passaggio a un'economia basata su agricoltura e allevamento e conseguente sedentarizzazione".
Un "sito perfettamente conservato dai fanghi alluvionali deposti dal fiume Chienti". "Grazie a uno scavo attento e minuzioso – spiega la Soprintendenza – e' possibile riconoscere a distanza di diversi millenni la superficie su cui i cacciatori mesolitici camminavano, i focolari che hanno acceso e i punti in cui hanno svolto attivita' quali la scheggiatura della selce per produrre strumenti da lavoro e armi da caccia, la macellazione di prede e la lavorazione di materiali organici quali legno e osso". "L'eccellente stato di conservazione e la grande ricchezza del sito in termini di materiale recuperato – diverse migliaia di manufatti litici e scarti di lavorazione – ne fanno sicuramente uno dei ritrovamenti piu' importanti e significativi a livello italiano ed europeo per ricostruire i modi di vita dei nostri antenati preistorici, oltre a essere il primo sito mesolitico scavato in maniera estensiva nelle Marche". Le indagini preliminari nell'area si sono svolte sotto la direzione scientifica dei dott. Stefano Finocchi e Paola Mazzieri (Soprintendenza archeologia Marche). Lo scavo e' diretto dalla Cooperativa ArcheoLab con il supporto di personale specializzato dell'Universita' degli Studi di Ferrara, Universita' di Roma La Sapienza e Universita' di Firenze.