Brillante come comsetico, letale per il mare. E' il glitter, le cui minuscole particelle stanno contaminando le fonti d'acqua e finiscono facilmente negli oceani. Non solo. I pesci non se ne accorgono, le confondono per cibo e se le mangiano. Così accade che il make-up che usiamo noi umani dai nostri visi può finire facilmente nei nostri stomaci, sotto forma di microplastica.
Lo rivela il quotidiano britannico "Daily Mail", che sottolinea come il glitter danneggi il fegato dei pesci, influenza le funzioni comportamentali della fauna ittica causando molti danni. La comunità scientifica è già in allerta, tanto che Trisia Farrelly della neozelandese Università Massey ha dichiarato: "Penso che tutti i glitter dovrebbero essere vietati, perché si tratta di microplastica. I produttori non dovrebbero cavarsela sfruttando la produzione di materie plastiche usa e getta e monouso, pur avendo poca responsabilità per il danno".
Il glitter infatti non è altro che plastica in minuscoli pezzi, più precisamente uno strato di plastica, uno di colore (molto sottile) e un altro riflettente molto spesso in alluminio. In sintesi il glitter è fatto del cosiddetto PET (o Mylar), un polimero che finisce in discarica e viene drenato negli scarichi,r aggiungendo le fonti d'acqua.
Negli oceani il PET rappresenta il 92,4% (avete letto bene) dei 5,25 trilioni di pezzi di plastica galleggianti, talmente minuscolo che può essere facilmente assorbito dal plancton, il cibo dei pesci.
Vietare il glitter non sarà facile perché molto utilizzato dai produttori di cosmetici e di gran voga da oltre 30 anni nella moda. A breve potrebbe diventare doveroso.
Paolo Bozzacchi