Walking in the Bubble
Non solo Cop27
Di Gianfranco Ferroni
Non c’è solo Cop27, oggi, lunedì, nel Tonino Lamborghini International Convention Center Sharm El Sheikh, con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Nella capitale, all’università Luiss, in viale Romania, “lectio magistralis” dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Difesa. Introduce e modera Raffaele Marchetti.
Andrea Goldstein presenta il suo nuovo libro “Il potere del pallone” a Roma, nella sala conferenze del Coni in via dei Gladiatori. Dopo i saluti istituzionali in videomessaggio del numero uno dello sport italiano Giovanni Malagò e di Gabriele Gravina interverranno, con l’autore, Vittorio Bosio, Rossana Ciuffetti, Renzo Ulivieri e Nicola Rizzo. Presenti le squadre Csr della Ss Lazio e dell’As Roma, oltre a due squadre affiliate al Csi e Marcello Mancini. Modera Paola Severini Melograni. Rizzo, sindaco di Castellammare del Golfo, annuncerà la realizzazione del progetto Il Calcio come Comunità Educante.
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano oggi in visita a Tarquinia. Tappa a palazzo Vitelleschi. Visita nella sede del Museo archeologico nazionale di piazza Cavour, accompagnato dal sindaco Alessandro Giulivi, dal direttore generale dei musei del Mic Massimo Osanna e dal direttore del Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia, Vincenzo Bellelli.
E’ uno chef di lungo corso, Umberto Vezzoli: a Roma ha guidato verso il successo il ristorante del St.Regis, a Londra è stato il patron dei Fiore Restaurant, a Tokyo ha aperto tre locali dedicati alla cucina italiana per Tyk Corporation, e per ultimo ha “regnato” sulla Terrazza Trinità dei Monti al sesto piano del Grand Hotel Plaza di via del Corso, dove si poteva trovare accanto al proprio tavolo la padrona di casa Olivia Paladino e l’ex premier Giuseppe Conte. Ora Vezzoli nella capitale apre Sarkós: un vero e proprio tempio della carne, situato a piazza Iside, a pochi passi dal Colosseo. Protagonista della cucina di Sarkós è la carne di alta qualità, i migliori tagli dalle diverse provenienze, con un’attenzione particolare alla cottura alla brace, con prodotti di prima scelta, abbracciando così i gusti diversi. Avrà successo la “trilogia Sarkós”, che privilegia carni come marbled piemontese, oltre alla “Essenziale” che vede protagonista la danese, e la “Primal Taste” con selezione di angus irlandese. Con la possibilità di scegliere direttamente al bancone del macellaio la carne da cucinare: c’è anche la wagyu australiana al prezzo di 32 euro a etto. I percorsi sensoriali sono studiati anche per i vegani, con il percorso intitolato “L’orto in quattro elementi”, dove si trova anche un semifreddo all’albicocca con pop corn caramellati e salsa di frutti rossi. Dalle sette della sera diventerà un luogo dove trovare numerosi vip e protagonisti della politica, grazie alla fittissima rete di amicizie che caratterizza chef Vezzoli, nato in quel di Brescia.
Inaugurazione oggi per la mostra-indagine di Lavinia Caminiti, fotografa, autrice e curatrice de “La mafia uccide, il silenzio pure. Gli invisibili ammazzati dalla mafia e dall’indifferenza”, visibile a tutti fino al 30 novembre in piazza del Campidoglio, promossa da Roma Capitale in occasione del trentennale degli omicidi dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. “Noi tutti abbiamo l’obbligo e il dovere morale di ricordare e tramandare, soprattutto alle nuove generazioni, quanto accaduto. Perché è la memoria la condizione necessaria per continuare la nostra battaglia per la legalità e la giustizia, per onorare chi ha sacrificato la vita per questo. Ringrazio Francesco Greco, delegato alla legalità di Roma Capitale, e Lavinia Caminiti, fotografa e curatrice di questa mostra, per averla portata qui a Roma e messa a disposizione della cittadinanza e dei turisti. Tutti abbiamo il dovere di ricordare” afferma il sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri. Dopo aver esordito nel 2014 a Palermo e aver toccato negli anni molti luoghi della Sicilia e dell’Italia intera, l’esposizione fotografica della Caminiti, realizzata con la preziosa collaborazione del Procuratore della Repubblica Fernando Asaro, giunge a Roma, in uno dei luoghi più significativi della città, per una tappa fondamentale del suo lungo viaggio. Si parte dall’assassinio del poliziotto italo-americano Joe Petrosino, avvenuto in piazza Marina a Palermo nel lontano 12 marzo del 1909, fino ad arrivare all’uccisione del diciassettenne Genny Cesarano, avvenuta il 6 settembre 2015 nel rione Sanità a Napoli. In mezzo oltre un secolo di orribili delitti, di vittime sacrificali, a volte del tutto inconsapevoli, che hanno combattuto e sono morte per un’ideale di giustizia e libertà o più semplicemente per essersi trovate nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Ecco quindi, le storie tristemente conosciute di Peppino Impastato, ucciso nel 1978 nella sua Cinisi per aver combattuto la mafia e il suo rappresentante locale Gaetano Badalamenti; di Boris Giuliano, capo della squadra mobile di Palermo “freddato” in un bar di via Francesco Paolo Di Blasi; o del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso in via Carini insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e al suo autista Domenico Russo. E si parla proprio di quest’ultimo atto efferato in un ulteriore prezioso documento presente nel percorso di visita. All’indomani dell’attentato al generale Dalla Chiesa, la nipote del magistrato Cesare Terranova, Geraldina Piazza indirizzò uno sfogo all’allora giudice istruttore Giovanni Falcone che le rispose con una lettera oggi visibile a tutti, un documento emozionante pieno di gratitudine e coraggio, senso del dovere e speranza. Nonostante ritraggano luoghi dalla normalità quasi sconvolgente, gli scatti di Caminiti riescono ugualmente a farci tornare con la mente alle barbare esecuzioni del passato. Come quelle ai danni di Piersanti Mattarella, ucciso sotto gli occhi della sua famiglia in via Libertà il 6 gennaio 1980; di Pio La Torre, inseguito e ucciso insieme al suo autista per i vicoli stretti che conducono a piazza Generale Turba; o di Don Pino Puglisi, sacerdote della zona di Brancaccio la cui missione venne bruscamente interrotta il 15 settembre del 1993 mentre rincasava in piazza Anita Garibaldi. E molto altro ancora, purtroppo. A conclusione della mostra, infine, un’ultima sezione dal titolo “Le Rose Spezzate”, fortemente voluta dall’Associazione nazionale magistrati su proposta dalla Procura della Repubblica di Tivoli e del suo procuratore Francesco Menditto e curata da Caminiti. Il titolo è tratto dal manifesto simbolo dell’Anm, che ritrae delle rose spezzate in due parti con accanto i nomi dei 28 magistrati assassinati dalla mafia, dal terrorismo e per causa di servizio. Grazie alla gentile concessione dei familiari delle vittime, Lavinia Caminiti completa questa lista con una galleria fotografica dei magistrati ripresi durante le scene di vita quotidiana.