Bibbiano purtroppo fa ancora rima con orrore. E fa ancora molto male. L'inchiesta giudiziaria denominata "Angeli e Demoni" è ancora aperta e i 27 indagati sono ancora in attesa di giudizio. Gli 8 bambini al centro della vicenda sono alcuni tornati dalle famiglie naturali, altri tornati a incontrarle con regolarità. Ma le sentenze sono ancora al di là da venire. E purtroppo il caso è destinato drammaticamente ad essere nuovamente strumentalizzato dalla politica, alla vigilia delle elezioni regionali in Emilia-Romagna del prossimo 26 gennaio. Intanto "Bersaglio Mobile" di La7, curato da Enrico Mentana, ha dedicato uno speciale di oltre un'ora alla vicenda dando voce tutte le parti in causa, da Claudio Foti, direttore del Centro Studi Hansel e Gretel, fino ai padri e le madri ai quali sono stati sottratti i bambini. Lo speciale si può rivedere su: rivedila7.it.
Bibbiano è certamente un caso che fa riflettere sulle conseguenze sociali gravissime di una giustizia penale e civile italiana ancora troppo lenta. Si avverte fortissima l'esigenza che la giustizia possa fare presto e bene per ridare pace anzitutto ai bambini, alle loro famiglie, agli operatori sociali (colpevoli o innocenti che siano), alla comunità locale (quella della Val d'Elsa). Ma anche a tutti coloro i quali (molti di noi) si sono semplicemente affacciati su una vicenda dagli aspetti terrificanti. Giustizia su Bibbiano significherebbe riacquistare un pizzico di fiducia nelle Istituzioni, nella Giustizia, nella Politica, nel Paese, nelle Persone e nella nostra Società.
Ha ragione chi dice che denominare l'inchiesta "Angeli e Demoni" sia stato un errore perché il nome stesso è già una formulazione di giudizio. Ma il caso mediatico ormai è tale e a maggior ragione va fatta chiarezza.