Economia
Commercio extra Ue in deficit nei primi nove mesi. Pesa l’energia
Di Giuliana Mastri
L’Istat ha rilasciato i dati sul commercio extra Ue relativi a settembre 2022. Divulgando anche le variazioni trimestrali e su base annua. A settembre si stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue, un aumento congiunturale sia per i flussi in uscita che in entrata, molto più ampio per le esportazioni (+5,9%) rispetto alle importazioni (+0,3%).
L’aumento su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dell’energia (-1,5%). Per l’import, la lieve crescita congiunturale è sintesi di dinamiche differenziate, in aumento per energia (+4,9%) e beni strumentali (+1,1%), in diminuzione per i restanti raggruppamenti.
Nel terzo trimestre, rispetto al precedente, l’export cresce del 3,4%. A esclusione dell’energia (-8,2%), l’aumento riguarda tutti i raggruppamenti ed è più sostenuto per i beni strumentali (+6,3%). Nello stesso periodo, l’import segna un rialzo congiunturale dell’11,7%, cui contribuiscono in misura rilevante i maggiori acquisti di energia (+23,0%).
A settembre 2022, rispetto a settembre 2021, su base annua, l’export cresce del 26,9%. La crescita, generalizzata, è molto accentuata per energia (+50,3%) e beni di consumo non durevoli (+33,3%). L’import registra una crescita tendenziale del 62,3%, anch’essa diffusa e molto elevata per energia (+176,9%).
Il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a -5.440 milioni, a fronte di un avanzo di 1.063 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico raggiunge, in valore assoluto, i 12.096 milioni (era pari a -4.034 milioni un anno prima) mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 5.096 milioni per settembre 2021 a 6.656 milioni per settembre 2022.
Si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue, i più ampi riguardano Turchia (+49,7%), paesi OPEC (+49,0%), Stati Uniti (+48,5%) e paesi Asean (+35,1%). Si accentua la contrazione dell’export verso la Russia (-34,8%).
Gli acquisti da paesi OPEC (+112,0%), Stati Uniti (+90,1%) e Svizzera (+74,4%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue27.
Come rileva l’Istat, nel complesso dei primi nove mesi dell’anno, il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue supera i 28 miliardi, negativamente condizionato da un deficit energetico che sfiora, nello stesso periodo, gli 84 miliardi.