In Parlamento / Politica
Vicepresidenti, Questori e Segretari: in Parlamento si danno le carte
Di Pietro Cristoferi
Re di denari, Cavallo di spade, Fante di coppe, le carte napoletane con le loro figure e i loro colori sono emblematiche e i giochi di carte sono, al tempo stesso, metafora anche della politica. Quali carte darà la Regina di denari, Giorgia Meloni, sul Governo? Bisognerà vedere le evoluzioni di queste ore e come si è visto i cambiamenti sono repentini anche perché legati alle uscite istrioniche del Re di coppe, Silvio Berlusconi. Tuttavia, la partita di tressette giocata dai partiti in Parlamento è del tutto speculare a quella di scopa per il Governo.
Nella giornata di ieri infatti nell’aula del Senato e della Camera dei deputati si sono tenute le votazioni per l’elezione di 4 vicepresidenti, 3 questori e 8 segretari. Il ruolo di queste figure è peculiare per l’ordinario funzionamento del Parlamento, oltre ad essere un’ottima merce di scambio nelle dinamiche di forza interne alla maggioranza e alle opposizioni.
Il vicepresidente è colui che fa le veci del Presidente in sua assenza o impedimento, dirige i lavori e partecipa all’ufficio di presidenza, principale organo di autogoverno in entrambi i rami del Parlamento.
Su questa carica subito si è registrata una prima partita a “Briscola”, le coppie a confrontarsi sono state PD e M5S contro il duo Calenda-Renzi (IV-Azione): preme segnalare infatti un primo dato che i dem e i pentastellati hanno deciso di viaggiare all’unisono su questo voto decidendo di escludere dalla partita delle vicepresidenze il c.d. “Terzo Polo” che infatti ha dato forfait, un due di picche che li ha portati a non partecipare al voto: nessuna casella negli uffici di presidenza per loro.
I mazzieri della maggioranza di centro-destra hanno dato le carte delle vicepresidenze gettando acqua sul fuoco sulle tensioni di questi giorni: alla Camera è stato portato avanti il tandem Giorgio Mulè, già sottosegretario alla Difesa nel Governo Draghi e Fabio Rampelli, già Vice Presidente nella scorsa legislatura. A Palazzo Madama le veci di Ignazio La Russa in caso di sua assenza saranno svolte da Gian Marco Centinaio e Maurizio Gasparri, anche qui il primo già membro del precedente Governo come sottosegretario all’Agricoltura. In sintesi 2 vicepresidenze in quota forzista, 1 Lega, 1 FdI; secondo i rumors nella maggioranza questa si tratterebbe di una spartizione equa perché andrebbe a ristorare, lato Parlamento, Forza Italia che non ha ricoperto nessuna posizione nei due scranni più alti del nostro sistema bicamerale.
Il ruolo di segretario e quello di questore hanno compiti di alta “manovalanza parlamentare”: i segretari devono tenere conto delle verbalizzazioni d’aula, nota degli iscritti a parlare e aiutano il Presidente nel regolare svolgimento dei lavori. Per quanto riguarda i questori hanno un compito di mantenimento dell’ordine durante la seduta, una sorta di “polizia” assieme ai c.d. Commessi; difatti le forze dell’ordine che si occupano della sicurezza del Parlamento possono entrare solo su espressa indicazione del Presidente del Senato o della Camera. Anche per questo motivo la tradizione vuole che i questori siano scelti tra i deputati e senatori più “robusti”, in modo da intervenire nei confronti dei colleghi più indisciplinati. Un ulteriore compito di primaria importanza dei questori è quello di stilare il bilancio ed il conto consuntivo, nonché curare la gestione dei fondi assegnati a ciascuna Camera.
I questori alla Camera saranno gli onorevoli Paolo Trancassini (FdI), Alessandro Manuel Benvenuto (Lega) e Filippo Scerra (M5S) mentre ricopriranno il ruolo di segretari di Montecitorio gli onorevoli Fabrizio Cecchetti (Lega), Chiara Colosimo (FdI), Giovanni Donzelli (FdI), Riccardo Zucconi (FdI), Anna Patriarca (FI), Gilda Sportiello (M5S), Roberto Traversi (M5S) e Chiara Braga (PD). Al Senato l’ordine in aula sarà tenuto dai senatori questori Gaetano Nastri (FdI), Antonio De Poli (Gruppo Civici d’Italia – Noi Moderati) e Marco Meloni (PD), la tenuta dei verbali delle sedute di Palazzo Madama sarà invece compito dei senatori segretari Antonio Iannone (FdI), Erika Stefani (Lega), Marco Silvestroni (FdI), Andrea Paganella (Lega), Gianpietro Maffoni (FdI), Maria Lucia Lorefice (M5S), Marco Croatti (M5S) e Valeria Valente (PD). Le carte parlamentari sono state date, quindi ora si può aprire la partita delle consultazioni in tutta la ritualità che circonda la salita dei leader al Quirinale. Vedremo se le prossime sfide che si giocheranno avranno come tema gli accordi o i disaccordi tra gli alleati del neo nascente Governo. Una cosa è certa: Giorgia Meloni si trova a giocare una difficile partita a poker dove anche gli alleati potrebbero rivelarsi abili avversari, vedremo se la tregua parlamentare raggiunta ieri potrà sostenere anche il suo all-in sul Governo.