Politica

Contraffazione sul web: la Camera approva la relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta

14
Settembre 2017
Di Redazione

 

E' stata approvata ieri dall’Assemblea della Camera a risoluzione a firma di tutte le forze parlamentari che impegna il Governo a intraprendere ogni iniziativa utile per risolvere le problematiche emergenti dalla Relazione sulla contraffazione sul web. La Relazione, redatta e già approvata dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria e del commercio abusivo sul web lo scorso 23 marzo, pone l’accento su vari aspetti relativi al commercio illegale on-line, trattando anche questioni come la responsabilità degli internet provider e suggerendo modalità di contrasto alla contraffazione sul web.

In particolare, la Relazione, partendo da alcuni dati allarmanti, prova a delineare il quadro attuale del fenomeno e prova a porre delle basi concrete per arginarlo. Come è emerso dall’audizione di Indicam del marzo 2016, infatti, “la contraffazione on line cresce, ogni anno a livello mondiale, del 156%, con un costo per l’economia stimato in 1.800 miliardi di dollari; per l’Italia il costo della contraffazione per l’economia è stimato dal CENSIS in perdite per le imprese italiane nei vari settori industriali per circa 6,5 miliardi di euro, con 104.500 unità lavorative perse (per contraffazione e pirateria). Tra i beni più a rischio di contraffazione vi sono il fashion (abbigliamento e accessori) e l’elettronica di consumo, oltre ai farmaci e ai prodotti alimentari”.

Secondo quanto affermato dall’OCSE, “la contraffazione si presenta oggi non più solo come un fenomeno localizzato, quanto a produzione e distribuzione, solo in aree geografiche specifiche ma, al contrario, un’attività largamente organizzata a carattere transazionale che si rivolge ad una platea mondiale di consumatori.” Su questo contesto incide negativamente l’assenza di una governance mondiale di internet e, quindi, di un soggetto sovranazionale che possa recepire e rispondere alle istanza di tutela in modo uniforme, evitando la frammentazione di impostazioni e di regole (ove esistenti), che facilita al contrario la diffusione di pratiche di violazione della proprietà intellettuale e industriale.

Tra le modalità di contrasto alla contraffazione nel commercio elettronico, la Relazione cita l’oscuramento dei siti illegali; la rimozione dei contenuti derivante dal rapporto tra operatore e titolare dei diritti lesi; l’approccio “Follow the money” secondo cui il contrasto passa anche per azioni di impedimento di remunerazione economica delle attività illecite, d’intesa con gli operatori finanziari. Inoltre, tra le modalità di contrasto si menzionano anche gli accordi tra i provider e le aziende; infatti, è interesse dei provider stessi mantenere un’ottima reputazione in considerazione che tale aspetto ha un’indiscutibile ricaduta sugli utenti e, quindi, sul loro intero mercato.

In conclusione, la Commissione d’inchiesta ha formulato due proposte per proseguire nel percorso di contrasto del fenomeno: la prima, che vede al centro la corretta informazione, formazione e consapevolezza del cittadino; la seconda, che sollecita l’adozione di procedure di contrasto non solo di tipo reattivo ma anche proattive e preventive.

 

Fabiana Nacci

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