Walking in the Bubble
Da “Le biotecnologie in sanità” alla prevenzione del tumore al seno
Di Gianfranco Ferroni
Archiviato l’incontro tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, gli appuntamenti romani dedicati a finanza e salute non mancano. Senza dimenticare l’aiuto alle imprese e la beneficenza.
Fintech, che passione. Martedì mattina un convegno sul tema “Il fintech e la rete di prossimità come veicoli per la diffusione di conoscenze finanziarie di base, a Roma, nello Stadio di Domiziano, con gli interventi di Magda Bianco in qualità di direttore Tutela della clientela ed educazione finanziaria di Banca d’Italia, di Emilio Petrone a.d. Mooney e di Francesco Tamburella coordinatore ConsumerLab. La considerazione iniziale? Nella classifica europea l’Italia è in coda sia per il numero di transazioni cashless pro-capite (circa la metà, 81 su 146) che nella classifica mondiale per il rapporto tra contante in circolazione e pil con il 15,4%, ma vanta la più alta liquidità dei risparmi. L’educazione finanziaria svolge un ruolo fondamentale per contribuire a modificare questo scenario nel quale i canali fisici di prossimità (tabacchi, bar ed edicole), sempre più vicini a modalità operative fintech, costituiscono una via pratica e concreta di condivisione e consapevolezza sui vantaggi del cashless. Nel corso dell’evento saranno presentati cinque video tutorial dedicati alla rete di prossimità Mooney per illustrare i vantaggi dei più innovativi strumenti di pagamento ed una indagine inedita sul tema del cashless.
Martedì, nel romano Palazzo Wedekind, con il patrocinio del Ministero della Salute e di Farmindustria, presso è in programma l’evento intitolato “Le biotecnologie in sanità: una roadmap per l’Italia”, promosso da Altems, Alta Scuola di Economia e Management, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Il convegno ha l’obiettivo di mostrare i benefici delle biotecnologie in termini di terapie e di sviluppo per l’intero Sistema Paese, individuare le aree di miglioramento specie in ambito normativo e accesso alle cure, incentivare il dibattito tra i rappresentanti delle istituzioni italiane per tracciare il percorso del prossimo decennio. «È importante rilanciare il ruolo dell’Italia nel mondo delle biotecnologie, un settore su cui possiamo e dobbiamo puntare anche e soprattutto sul piano europeo», dice Americo Cicchetti, direttore di Altems. «Negli ultimi anni i farmaci biotecnologici hanno saputo dare risposte importanti ai bisogni dei pazienti, contribuendo in alcuni casi a curare definitivamente patologie rare grazie a terapie geniche innovative», rileva conferma Annarita Egidi, componente Consiglio di Presidenza Federchimica Assobiotec e general manager Takeda Italia, «e le malattie rare riguardano centinaia di migliaia di cittadini, ma ogni patologia è diversa, ognuna ha esigenze diverse, ognuna ha impatto su un numero relativamente piccolo di persone e di famiglie. Oggi si stima che, su circa 8mila patologie, solo 300 abbiano una terapia approvata. Per questo motivo è fondamentale essere rapidi, incentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore biotech per produrre soluzioni terapeutiche efficaci per molte altre malattie rare dove la cura è ancora lontana». Il biotech rappresenta oggi il motore della ricerca nel settore farmaceutico, e viceversa il settore farmaceutico rappresenta uno degli ambiti dove l’innovazione si esprime alla sua massima potenza. Fra gli 11 potenziali blockbuster (farmaci che rendono almeno 1 miliardo di dollari l’anno) circa la metà sono farmaci biologici, come ad esempio gli anticorpi monoclonali. L’Italia è oggi tra i principali poli farmaceutici al mondo, con 34,3 miliardi di valore della produzione nel 2020. Attualmente i più presenti sul mercato italiano sono i medicinali privi di brevetto e i biosimilari, il cui consumo è superiore alla media europea. Alla tavola rotonda moderata da Marco Frittella direttore di Rai Libri parteciperanno, tra gli altri, Giorgio Palù presidente Aifa, Giovanni Leonardi segretario generale Ministero della Salute, Andrea Grignolio docente di Storia della Medicina e Bioetica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, Carlo Ferro presidente Agenzia Ice, Graziano Seghezzi managing partner Sofinnova Partners, Marco Baccanti direttore generale Enea Tech Biomedical.
Sos Impresa compie 30 anni e celebra questo anniversario con un evento a Roma. Appuntamento nella mattinata di venerdì 21 ottobre al Teatro Rossini di piazza Santa Chiara. Per Luigi Cuomo, presidente di Sos Impresa Rete per la Legalità Aps, «è importante ricordare questi trent’anni perché oggi gli imprenditori hanno l’opportunità di denunciare come alternativa rispetto alla sottomissione mafiosa. Prima del 1992 pagare il pizzo era considerato quasi normale, oggi non lo è più. Abbiamo raggiunto risultati importanti in questi trent’anni, con tantissimi imprenditori che sono riusciti a dire no al racket e continuano a svolgere regolarmente la loro attività, grazie al lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine e all’impegno e la solidarietà di tutto il movimento antiracket». Dopo i saluti istituzionali del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, e di Gianpiero Cioffredi in qualità di presidente dell’Osservatorio Sicurezza della Regione Lazio, è prevista la relazione del presidente Cuomo. A seguire gli interventi di Giovanni Melillo procuratore nazionale Antimafia, Maurizio Mezzavilla vicecomandante dei Carabinieri, e Maurizio Vallone della Direzione Investigativa Antimafia. Poi la consegna dei riconoscimenti da parte di Sos Impresa a chi si è distinto nella lotta alla criminalità: Lorenzo Diana, Anna Ferrara, Innocenzo Lo Sicco, Gaetano Saffioti, Patricia Vasconi, Mariagrazia Trotti, Fausto Bernardini, Paolo Borrometi. Le conclusioni sono affidate a Maria Grazia Nicolò, Commissario di Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.
Ottobre e Casa Paladin si tingono di rosa: è il mese della prevenzione del tumore al seno e l’azienda vitivinicola sostiene le iniziative di Lilt, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, attraverso il progetto Life in Rosé con i vini di Bosco del Merlo, donando 5mila euro alla sezione di Treviso. Life in Rosé dedica a questa ricorrenza il Kit in Rosa che comprende due vini simbolo di questa idea, ovvero il Prosecco Rosé Doc Bosco del Merlo e il Pinot Grigio Rosé Doc delle Venezie Bosco del Merlo. La sostenibilità secondo Casa Paladin è un concetto concreto, da portare avanti con azioni mirate. E la famiglia sottolinea: «Siamo convinti che la generazione presente debba soddisfare i suoi bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri». Per farlo, Paladin ha pensato di mettere l’azienda al centro del sistema ambiente, cercando di dare un contributo positivo in diverse direzioni. È una missione, quella della sostenibilità a 360°, che Casa Paladin e di conseguenza anche Bosco del Merlo ha sviluppato attraverso un progetto di tutela delle “4V”, i quattro pilastri Vite, Verde, Vino e Vita. I principi base sono rispettare la Vite, proteggere il Verde, produrre un Vino sostenibile, tutelare la Vita.