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Carlo Cottarelli: «No alla flat tax di Salvini, quella di Meloni ha profili di incostituzionalità»

17
Settembre 2022
Di Andrea Maccagno

Carlo Cottarelli è l’uomo della spending review, ma è anche il candidato che all’uninominale del Senato di Cremona sfiderà per il centrosinistra Daniela Santanché, nonché il capolista del PD nel collegio plurinominale di Milano, Sesto San Giovanni, Cologno Monzese e Pavia. Intervistato da The Watcher Post ha parlato di debito, flat tax ed energia, non nascondendo di trovarsi a suo agio nel ruolo di politico tra la gente: «Il mio modello è l’Imperatore Traiano, che andava in giro a Roma a piedi senza farsi portare sulla lettiga».

Cottarelli, perché candidarsi in prima persona?
«Ho passato gli ultimi cinque anni a commentare quello che succedeva nel panorama politico e mi sembrava giusto metterci la faccia. Il motivo vero è che il momento è davvero critico: siamo ad un punto di svolta per il Paese».

Lei ha lavorato al programma di +Europa, ma alla fine sarà candidato nelle liste del Pd. La strada più semplice per assicurarsi un seggio?
«Assolutamente no, la verità è che chi me l’ha chiesto per primo è stato proprio il Partito Democratico. Sono comunque contento di essere stato presentato da entrambi i partiti, visto che mi sento vicino sia a Letta sia a Bonino, con la quale abbiamo fatto molte iniziative ed eventi insieme».

Se, come pare, il centrodestra vincerà le elezioni, quale sarà il vostro ruolo all’opposizione?
«Mi permetta, che vinca il centrodestra è ancora da vedere». 

E in uno scenario di impasse, il Pd sarebbe disponibile ad un nuovo governo Draghi di larghe intese?
«Questa domanda va rivolta ai vertici del partito, io non sono neanche tesserato. In linea di principio credo sia difficile avere un nuovo governo con leadership tecnica, perché c’è voglia di un ritorno alla politica. Mai dire mai, però».

Carlo Cottarelli

Nel dopo voto lavorerà per riunire il centrosinistra con Calenda e Renzi? 
«Mi considero un liberaldemocratico e credo che l’alleanza tra liberaldemocratici e socialdemocratici sia nelle cose. Quindi sì, andiamo ad elezioni con formazioni distinte per quanto auspicassi il contrario, ma dopo bisognerà senz’altro ricominciare a lavorare assieme».

Ritiene improcrastinabile un intervento di riduzione del debito pubblico, ma come agire?
«Serve un piano di crescita a medio-lungo termine che guardi a più investimenti e riforme. La strategia è crescita, continuando a spendere tutte le maggiori entrate che da questa ne deriverebbero: puoi infatti anche aumentare la spesa se stai crescendo».

Cottarelli, come giudica la proposta di flat tax del centrodestra?
«In maniera negativa. La proposta di Fratelli d’Italia è in realtà più modesta: il 15% sull’incremento di reddito rispetto all’anno precedente e solo per un anno. Ma a questo punto è una sorta di presa in giro, dato che durerebbe solo dodici mesi e non la potremmo certo definire flat tax. Quella della Lega, invece, comporta serie controindicazioni, visto che costerebbe circa 60 miliardi e andrebbe a punire quelli con il reddito più basso».

È una misura incostituzionale?
«Credo di no perché un minimo di progressività si manterrebbe, anche se molto più attenuata rispetto a quella corrente. La versione della Meloni invece, dal mio punto di vista, apre ad una possibile incostituzionalità. Siccome il 15% viene applicato rispetto all’incremento del reddito sull’anno precedente, si potrebbero avere due persone con lo stesso livello di reddito che pagano tasse differenti in base al fatto che vi sia stato o meno l’incremento stesso».

Il tema che preoccupa di più gli italiani è il caro energia: come contenerlo?
«Bisogna agire a livello europeo con un price cap sul costo del gas, oltre a sganciare il prezzo dell’elettricità da quello del gas».

Il pugno duro sulle sanzioni contro Mosca va mantenuto?
«Sì, ma qualche aggiustamento lo farei. Non ha senso mantenere sanzioni sulle nostre esportazioni. Si pensi ai beni di lusso, per esempio. Tale implicazione la leverei».

Di recente ha criticato Fontana su sanità e trasporti, come strappare la Lombardia al centrodestra alle prossime regionali e con chi?
«Non penso affatto alle regionali. Certo però, facendo campagna tra i lombardi, mi viene spesso chiesto cosa pensi dell’amministrazione Fontana e dei trasporti pubblici, per esempio. Tema sul quale tendo a rispondere da semplice utente finale. Proprio di recente, infatti, ho utilizzato la linea Cremona-Milano e i ritardi che ho subìto li conosco bene». 

Una nota personale, Cottarelli funziona di più tra i mercati finanziari o tra i mercati rionali?
«Difficile fare un confronto. Sicuramente mi piace molto andare in giro tra la gente e mi sento pienamente a mio agio. Questa mattina, per esempio, sono andato al mercato di Lodi Vecchia: credo sia essenziale ascoltare la voce diretta delle persone. Il politico deve stare in mezzo alla gente: il mio modello è l’Imperatore Traiano, che andava in giro a Roma a piedi, senza farsi portare sulla lettiga».