L’Assemblea della Camera ha approvato in prima lettura il disegno di legge recante delega al Governo in materia di turismo. Il provvedimento, che si inserisce nella serie dei ddl di delega in varie materie che il Governo ha approvato qualche mese fa, specifica i principi e i criteri che il Governo dovrà rispettare nel momento in cui adotterà uno o più decreti legislativi in materia turistica.
Tali principi sono abbastanza eterogenei e tentano di affrontare quasi tutte le sfaccettature relative ad uno dei mercati, quello che turistico, più redditizi per il nostro Paese. In Italia infatti si concentra una quota che va – a seconda delle stime –dal 60% al 75% di tutti i beni artistici esistenti in ogni continente, beni che ricoprono un arco temporali amplissimo che parte dal periodo preistorico per arrivare fino ai giorni nostri. Alla diffusa presenza del patrimonio artistico-culturale, bisogna aggiungere che il nostro Paese è meta anche del cd. turismo enogastronomico e siamo famosi nel mondo anche per il fashion, le tradizioni culturali locali e per l’enorme offerta di location e paesaggi adatti ad ogni tipo di vacanza o di scoperta. Dunque proprio da queste considerazioni parte il disegno di legge di delega, che tenta di proseguire quel percorso di esercizio congiunto di competenze normative tra Stato e Regioni, evitando al contempo frammentazioni che negli ultimi anni hanno caratterizzato il settore.
Tra i principi e i criteri che il Governo dovrà necessariamente tenere in considerazione nei prossimi provvedimenti vi è l’attenzione per: il turismo sostenibile, incentrato sulla realizzazione di un'offerta in cui l'attrattiva sia fondata sul mantenimento dell'integrità culturale, dei processi ecologici essenziali, della diversità biologica e dei sistemi di vita dell'area in questione; il turismo sanitario e termale, quello rurale, il turismo esperenziale e per quello cd. “delle radici”, cioè basato sullo sviluppo dell’offerta turistica di ritorno che mira a intercettare gli italiani residenti all’estero al fine di invogliarli ad una scoperta delle proprie radici.
Inoltre il disegno di legge prevede che vi sia, a livello di pubblica amministrazione, uno scambio più efficaci di dati relativi il mercato al fine di poter implementare politiche pubbliche sempre più efficienti; in più, non manca il riferimento all’armonizzazione con il diritto europeo e al riordino e all’aggiornamento della normativa in materia di professioni turistiche. Dunque il disegno di legge pone le basi per un miglioramento non solo normativo ma del mercato turistico in generale, al fine di diventare sempre più leader a livello internazionale.
Si auspica adesso che il passaggio in Senato del ddl sia breve e che non tardino ad arrivare poi i vari provvedimenti del Governo.
Fabiana Nacci