Cultura

Expo Roma 2030, cultura e turismo per la Capitale di domani

16
Agosto 2022
Di Valentina Ricci

Il percorso di avvicinamento alla candidatura di Roma come città ospitante di Expo 2030 – dedicato al tema “Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione” – è ufficialmente iniziato lo scorso 21 luglio con gli Stati Generali; un momento di incontro con sei diversi tavoli di lavoro volti a contribuire alla creazione di contenuti di valore per la città e la sua candidatura attraverso il coinvolgimento attivo della popolazione, delle istituzioni e del mondo dell’arte, della cultura e della tecnologia.

Alla Casa del Cinema è stato inaugurato il “Tavolo Cultura, Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda” presieduto dall’Assessore comunale alla Cultura, Miguel Gotor, e che ha visto la anche la partecipazione dell’Assessore comunale ai Grandi eventi, sport, turismo e moda, Alessandro Onorato. Sul palco, moderato dalla scrittrice Maria Pia Ammirati, si sono succeduti non solo i direttori dei più importanti poli museali e archeologici della città, dal Parco Archeologico del Colosseo al MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo a Cinecittà per fare alcuni esempi, ma anche esponenti di poli artistici indipendenti, dei festival letterari diffusi e delle biblioteche culturali. 

Al centro della discussione un concetto chiave: la candidatura di Roma a Expo 2030 deve essere interpretata come una sfida esaltante, un’occasione di rilancio, un trampolino per lo sviluppo di tutto il Paese che vede nella Città Eterna, crocevia di popoli e di culture da migliaia di anni, il suo punto nevralgico.

Expo 2030 chiede infatti alla città di Roma e a tutti noi di cogliere questo momento come un’opportunità unica per ripensare oggi la Capitale di domani, nel rispetto della sua profonda e ricca stratificazione storica e culturale. Accostando alla storia l’innovazione delle strutture, la rigenerazione degli spazi urbani (non solo del centro ma anche delle periferie) per accogliere nuovi talenti e dare spazio a forme di espressione e di comunità.

L’assessore Gotor, nel suo discorso conclusivo, ha fatto suoi questi concetti, mettendo in luce come anche il logo di Expo2030 sia un omaggio alla poliedricità di Roma: «Da sempre l’originalità e l’innovazione di questa città è stata nella capacità di fornire una reinterpretazione contemporanea dell’antico e di una idea di antico. Abbiamo l’occasione di pianificare, programmare, organizzare, memori del fatto che troppo spesso la crescita di Roma è stata a strappi. La città che abbiamo in mente per Expo è ben raccontata da questo logo: una porta, aperta sul mondo e impegnata a valorizzare la sua dimensione internazionale e cosmopolita».

Ma Roma non è solo cultura. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un ritorno delle grandi manifestazioni. Dagli internazionali di tennis, alla Ryder Cup che si svolgerà nel 2023, ai concerti che solo negli ultimi mesi hanno registrato numeri impressionanti di spettatori e hanno animato le notti romane.

E proprio su questo tema si è soffermato l’assessore Onorato nel suo intervento, evidenziando come Roma sia da sempre la culla delle arti e del talento, non solo a livello nazionale ma anche internazionale. «Cultura, turismo e sport: sono le leve immediate per una trasformazione della nostra città. Non per merito nostro ma per un DNA stratificato nel tempo di questa città. Sono le leve su cui dobbiamo lavorare in maniera diretta per fare in modo che diventi una città internazionale, pronta ad accogliere talenti. Expo è una grande opportunità, la grande rivincita della nostra Capitale, c’è una base fondamentale di forte consapevolezza da parte dei romani».

Alla fine di questa giornata la domanda è una sola: Perchè Roma? Le risposte emerse da questo incontro sono molte, differenti e focalizzate su numerosi aspetti, ma quello che risulta chiaro è che Roma ha tutte le carte in regola per vincere. Expo è l’occasione per presentare al mondo una città rigenerata, nuova; dove storia e innovazione, antico e moderno dialogano insieme con lo scopo di creare un ambiente stimolante e accogliente per i cittadini, da qualsiasi parte del mondo provengano.

Ora non ci resta che attendere il 7 settembre, quando tutte le proposte emerse dai tavoli di lavoro saranno raccolte in un dossier che sarà presentato ufficialmente al Bureau international des expositions. Dovremmo poi aspettare ancora un anno per sapere se Roma ospiterà davvero Expo, visto che la decisione finale da parte dei rappresentanti degli Stati membri arriverà solo nell’autunno del 2023.

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